Interessi passivi mutuo prima casa: cosa posso portare in detrazione?

Interessi passivi mutuo prima casa: possiamo risparmiare sulle imposte fino al diciannove percento di quello che abbiamo pagato nel corso dell’anno, entro limiti ben determinati e a certe condizioni.

Oggi come oggi gli interessi passivi mutuo sono detraibili per quel contribuente che acquisti un immobile che utilizzerà come “prima casa”, vale a dire come propria abitazione principale.

Quello che si può portare in detrazione è esattamente il 19% degli interessi (ed eventuali pertinenze), ivi compresi i cosiddetti oneri accessori.

Oggi le detrazioni variano a seconda del fabbricato (abitazione secondaria o principale, oppure edifici non adibiti ad abitazione) ed anche alla data di stipula del contratto di mutuo.

Detrazioni interessi passivi mutuo prima casa: quali le condizioni?

Innanzitutto iniziamo col dire che deve trattarsi di mutuo ipotecario ed è esclusa qualsiasi altra forma di finanziamento, poi tale mutuo occorre che:

  1. Non sia stipulato ad oltre un anno di distanza dall’acquisto del fabbricato (prima o dopo che sia), a meno che non si tratti di un’estinzione di un mutuo con stipula di nuovo mutuo per importi non superiori alla quota di capitale residuo da restituire relativa al mutuo estinto, anche se con la maggiorazione di eventuali oneri accessori;
  2. Venga erogato da un istituto con sede legale in Italia (ovvero con sede legale in altro paese ma stabilmente organizzato nel nostro Paese) o in stati facenti parte della Comunità Europea;
  3. L’immobile oggetto del mutuo diventi abitazione principale dell’’intestatario o della sua famiglia (il/la coniuge, parenti entro il 3° grado e/o affini entro il 2° grado) entro 365 giorni dalla data di acquisizione. Il mancato rispetto di questa condizione fa perdere il diritto alla detrazione.

interessi passivi mutuo

Altri casi in cui è possibile portare gli interessi passivi mutuo prima casa in detrazione

  1. Dall’anno 2001, inoltre è possibile portare in detrazione gli interessi passivi mutuo prima casa non solo per l’acquisto, ma anche per la ristrutturazione (se effettuata a non più di 2 anni dalla data di acquisizione), la quale occorre sia certificata da concessione edilizia (ovvero altri atti equivalenti).
  2. Se si acquista un fabbricato già dato in locazione a terzi purché, entro i tre mesi dalla data di acquisizione, si notifichi all’inquilino intimo di sfratto per terminata locazione. Entro un anno dall’effettivo sfratto la si rende propria abitazione principale, allora è possibile portare in detrazione gli interessi passivi mutuo prima casa.
  3. E’ altresì possibile portare in detrazione gli interessi passivi del mutuo allorquando ci si trasferisce altrove per lavoro o perché occorre ricoverarsi a lungo. Purché non si ceda in locazione l’immobile.

Qual è il limite delle detrazioni?

La legge finanziaria del 2008 ha innalzato il tetto di interessi passivi che si possono portare in detrazione: oggi è € 4.000,00 (precedentemente € 3.615,20). Di fatto stiamo parlando di un massimo di 760 euro di detrazione IRPEF netta ottenibile ogni anno, per l’intera durata del periodo di ammortamento.

Da notare che è possibile portare questa cifra in detrazione solo per il mutuo stipulato per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa. Quindi per l’abitazione principale del nucleo famigliare di cui si fa parte. Tali prestiti sono solitamente concessi con tassi di interesse molto vantaggiosi, se confrontati con tassi offerti per altre tipologie di finanziamento.

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