Pagamenti elettronici: il boom in Italia

Ormai le soluzioni elettroniche sono diventate quasi sinonimo di “comodità”. Le più moderne tecnologie ci permettono infatti di ottenere prima determinati risultati per i quali veniva richiesto in precedenza molto più tempo, anche nei semplici servizi e nelle operazioni burocratiche. Oggi, ad esempio, i pagamenti digitali sono diffusi nei più diversi ambiti, soprattutto in rete, dall’acquisto su piattaforme di e-commerce fino allo svago e all’intrattenimento. Sono utilizzati per i vari servizi del mondo del casinò online o dei videogame tradizionali, li utilizziamo per biglietti di concerti, eventi sportivi o manifestazioni culturali. Anche in Italia se ne fa un uso massiccio, dai tassisti agli esercenti. Insomma, il cashless sta investendo sempre di più lo Stivale e attecchisce soprattutto in alcune specifiche regioni.

Ragionando su scala nazionale, le transazioni degli esercenti sono aumentate del 17% e sono più che raddoppiate rispetto al 2019. L’ammontare del transato medio è cresciuto del 10% rispetto al 2021. Sono sempre di più a pagare senza contanti, anche per accedere al cinema o al teatro. Sorprende di meno il dato relativo a bar e ristoranti, dove il cashless ha conosciuto un’impennata di oltre il 50%. Per quanto riguarda gli alberghi, le transazioni sono aumentate del 46%, mentre nel catering e delivery del +24%. La regione che più di tutte sta approfittando dei pagamenti elettronici viene individuata nella Valle d’Aosta, dove l’utilizzo di questo sistema ha conosciuto un incremento del 43,5%. Nel Lazio il dato arriva a quasi il 29%, in Lombardia supera invece il 25%.

Più indietro Emilia Romagna e Toscana, dove l’aumento delle transazioni è aumentato comunque di oltre il 24%. Come intuibile, la Valle d’Aosta spicca anche per il transato medio, con una crescita del 28,5%, che nel Lazio si attesta intorno al 18% e nella Campania al 15,5%. Aosta, Como, La Spezia, Firenze, Sondrio, Roma e Napoli sono nell’ordine le province in cui il cashless è diventato praticamente all’ordine del giorno. Addirittura, nei prossimi mesi ad Aosta anche il bus implementerà un sistema di pagamento elettronico. Al contrario, a Cremona, Udine, Trieste, Potenza e Livorno in molti preferiscono continuare ad utilizzare i contanti, ritardando il passaggio alla tecnologia.

In Italia lo scontrino medio cashless riguarda cifre sempre più esigue, ad ulteriore testimonianza della fiducia che gli esercenti stanno riponendo in questi strumenti. Nel 2022 il valore medio si aggirava sui 40€, molto meno rispetto ai quasi 60€ del 2019. Gli scontrini dagli importi più bassi vengono emessi in Sardegna, Sicilia e Puglia, dove si arriva spesso al di sotto dei 40€. In Liguria, Valle d’Aosta e Umbria i dati sono invece più elevati.

A quanto pare è nei bar che si spende di meno, arrivando il più delle volte a non superare i 15€ di spesa, mentre nelle edicole si tende ad andare di poco oltre i 20€. Chiaramente non è possibile contenersi più di tanto nei ristoranti, anche se i pagamenti minori riescono a rimanere al di sotto dei 30€. Le spese più elevate sono riservate ai servizi odontoiatrici e alle strutture ricettive. La tendenza dei pagamenti digitali non riguarda solo le città o i grandi centri abitati, ma si sta estendendo in più zone.

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