Prestiti tra privati: come funzionano?
Negli ultimi anni, anche nel mercato italiano, si è iniziato a parlare con maggiore insistenza dei prestiti tra privati. Merito della nascita di alcuni portali specializzati nel favorire l’incontro tra domanda e offerta in tale comparto, ma non solo. Vogliamo tuttavia oggi domandarci: come funzionano i prestiti tra privati?
Prestiti tra privati, cosa sono
In primo luogo, è bene ricordare come in realtà i prestiti tra privati siano molto più remoti, nel tempo, rispetto a quanto non sia già stato formalizzato attraverso le piattaforme di social lending diffusesi nel corso degli anni. In altri termini, i prestiti tra privati esistono da molto più tempo rispetto ai prestiti formalizzati da parte degli istituti di credito: sia sufficiente ricordare l’abitudine di prestarsi denaro tra parenti, amici, e così via.
I prestiti tra privati sono – altrettanto naturalmente – legali, e sono spesso espressioni di solidarietà gratuita o compensata. Al fine di evitare di incorrere in sgradite sorprese, è tuttavia bene formalizzare e contrattualizzare la transazione: un segno di fiducia e di trasparenza che eviterà di andare incontro a brutti pregiudizi che potrebbero rovinare il rapporto. Ma come?
Contratto di prestito tra privati
Assunto che i prestiti tra privati sono legali e molto più diffusi di quanto non suggeriscano le piattaforme di social lending, segnaliamo come la formalizzazione di un contratto di prestiti tra privati dipende naturalmente anche dall’entità del prestito: un prestito di poche decine di euro non varrà – probabilmente – la fatica di redigere un contratto. Un prestito di alcune migliaia di euro potrebbe invece supportare più congruamente la possibilità di ricorrere un formale contratto di finanziamento, che assumerà la forma di una scrittura privata, con piena validità legale, all’interno della quale verranno indicate le parti coinvolte, il tasso di interesse previsto, i tempi e le modalità della restituzione, le eventuali garanzie, e così via.
Prestiti tra privati con scrittura privata
I prestiti tra privati con scrittura privata sono – come abbiamo sopra visto – la “base” della formalizzazione di un finanziamento tra privati. Il contratto deve essere stipulato in duplice copia, con forma riconducibile a quanto previsto dall’art. 1813 del Codice Civile. Non vi è obbligo di autentica da parte del notaio, o di registrazione. Deve tuttavia contenere alcuni requisiti minimi di validità, come:
- dati anagrafici che possano permettere di identificare univocamente le parti coinvolte nel contratto di finanziamento;
- importo prestato, individuato in cifre e in lettere al fine da non lasciar spazio a possibili equivoci;
- modalità di restituzione della somma prestata, con indicazione di eventuale piano di ammortamento;
- tasso di interesse applicato al capitale oggetto di finanziamento (ove previsto e, dunque, ove non trattasi di finanziamento senza interesse);
- dicitura esplicita che trattasi di contratto di mutuo;
- data certa postale e firme autografe.
In relazione al tasso di interesse, ricordiamo che il prestito può essere infruttifero (dove non sono previsti interessi) o fruttifero (dove invece sono applicati interessi pattuiti consensualmente, non superiori a quelli usura). Il prestito può inoltre essere personale (il beneficiario potrà utilizzare a sua discrezione le somme erogate) o finalizzato (il destinatario dovrà utilizzare il finanziamento a specifico scopo).
Prestiti tra privati con cambiali
Un’altra forma tipica di prestiti tra privati prestiti-tra-privatiè rappresentata da quella con le cambiali, titoli di credito che rappresentano una forma molto valida per poter garantire un prestito. Le cambiali sono strumenti che presentano una serie di vantaggi in termini di semplici, flessibilità, garanzia e convenienza per ambo le parti.
L’onere legato all’uso delle cambiali è principalmente legato alla presenza della marca da bollo da applicare sul retro del titolo, per un importo pari al 12 per mille dell’importo facciale, da arrotondarsi per eccesso.
Prestiti tra privati con il social lending
Infine, ci venga permesso un ultimo cenno al social lending, una delle principali leve che hanno consentito l’esplosione dei prestiti tra privati online. Il servizio di social lending punta a garantire l’incontro tra la domanda di finanziamenti e l’offerta di liquidità da parte di persone che desiderano mettere a frutto i propri risparmi, ottenendo un rendimento maggiore rispetto a strumenti a simile rischio.
Chi presta il denaro stabilirà pertanto il tasso di interesse a cui intende prestarlo, andando incontro al rischio di insolvenza della controparte. Il rischio viene comunque frazionato tra più creditori al fine di ridurre le potenziali perdite. I tempi di ottenimento del finanziamento tramite social lending sono generalmente piuttosto contenuti, e sono comunque congrui sulla base di una primaria valutazione di merito creditizio dell’eventuale debitore. Come intuibile, domanda e offerta non hanno alcuna possibilità di poter conoscere i dati dell’uno, o dell’altro.
In Italia la prima società ad essere operativa nel settore dei prestiti tra privati è stata Zopa. Sospesa dalla Banca d’Italia, la società è tornata nel 2012 con la ragione sociale di Smartika e le autorizzazioni dell’istituto banchiere centrale. Da più di due anni è operativa anche Prestiamoci. In entrambi i casi, il denaro intermediato è abbastanza basso, ma in crescita.