Prestiti inpdap nel 2017: tutte le info di cui hai bisogno

I prestiti INPDAP sono rivolti ai lavoratori e pensionati che abbiano o stiano svolgendo mansioni all’interno della pubblica amministrazione, e l’offerta viene peraltro estesa ai componenti delle loro famiglie tramite la possibilità di richiedere ed ottenere finanziamenti con un tasso agevolato e minore rispetto a quello che mediamente viene applicato sul mercato.
Peraltro l’INPDAP non esiste più dal primo gennaio 2012, data in cui questa istituzione è stata trasformata in Inps Gestione Dipendenti Pubblici.

Le funzioni svolte all’interno di questo organo tuttavia non differiscono in alcun modo rispetto a quelle che venivano esercitate precedentemente dall’Inpdap, e quindi tra esse si può ancora trovare l’erogazione di prestiti Inpdap.

Questa tipologia di finanziamenti è suddivisibile in due principali categorie: i prestiti erogati in maniera diretta dall’INPS al richiedente e quelli che vengono invece erogati attraverso l’intervento di un intermediario come una banca o un istituto di credito convenzionato con l’INPS per questo genere di erogazioni.

Nel caso della prima tipologia di prestiti, ovvero quelli erogati in maniera diretta dall’ex INPDAP, si assiste a un’operazione di finanziamento effettuata attraverso il ricorso a un speciale Fondo credito, alimentato continuamente dai contributi che vengono mensilmente versati sia dai pensionati che da dipendenti pubblici. È quindi comprensibile come la possibilità di erogazione di questa tipologia di finanziamenti a tasso agevolato sia vincolata dalla sufficiente disponibilità economica presente nel fondo apposito.

Nel compilare questa guida ci siamo ispirati al vademecum di Marco Germanò sui prestiti inpdap, presente nel portale di Prestitimag.it e aggiornato all’anno 2017. Per ulteriori info di natura più tecnica sui prestiti inps e inpdap naturalmente vi rimandiamo al sito dell’INPS.

Detto questo, possiamo partire!

A chi sono rivolti i prestiti ex-INPDAP

A questi prestiti, chiamati per semplificazione prestiti INPDAP, possono accedere tutti i soggetti iscritti regolarmente alla Gestione Dipendenti Pubblici dell’Inps e che in sostanza rappresentano i pensionati e i lavoratori che stiano esercitando o abbiano esercitato in passato un lavoro all’interno della pubblica amministrazione e gli enti ad essa collegati. Non sono tuttavia solamente gli iscritti alla gestione dipendenti pubblici dell’Inps coloro che possono ricorrere a queste forme vantaggiose di credito, ma anche i soggetti iscritti presso la Gestione Assistenza Magistrale ed i lavoratori dipendenti delle Poste Italiane Spa e delle aziende collegate ad esse.

Cosa è il quinto cedibile e come viene stabilito

I pensionati precedentemente dipendenti della Pubblica Amministrazione hanno inoltre la facoltà di richiedere e di usufruire di prestiti INPDAP attraverso una particolare forma di finanziamento chiamata cessione del quinto della pensione, la cui durata e il cui importo della rata mensile vengono determinati non solo in base all’apposito prontuario che regola questa tipologia di finanziamenti, ma anche e soprattutto dall’importo che viene riscosso ogni mese nel cedolino pensione. Infatti la cessione del quinto, come si può intuire dal nome, può essere erogata ma solamente con un rimborso successivo che non deve superare un massimo di un quinto della pensione netta che viene riscossa ogni mese dal soggetto richiedente. Si tratta questa di una limitazione non modificabile e stabilita dalla legge italiana.

Approfondimenti in questo video:

Determinazione del tasso e dell’importo dei prestiti ex-INPDAP

Ma come vengono determinati in linea generale il tasso e l’importo della rata mensile coincidenti con la nostra richiesta di prestito? A tal riguardo esiste un’apposita tabella di riferimento con alcune tavole finanziarie che consentono il calcolo dei vari parametri più adeguati alle esigenze del richiedente, dipendente o pensionato che sia. Questa particolare tabella si chiama Prontuario Prestiti INPDAP, che anche per l’anno 2017 ha impostato i diversi parametri che dovranno regolare l’erogazione dei prestiti agevolati per dipendenti e pensionati pubblici.

È tuttavia importantissimo precisare che queste tabelle si riferiscono esclusivamente ai prestiti erogati in maniera diretta dall’Ente previdenziale, e che quindi vengono finanziati attraverso il ricorso al Fondo credito apposito. Infatti, i prestiti convenzionati INPDAP con una società finanziaria o una banca che fanno da tramite vengono regolati direttamente dagli istituti di credito, con i loro parametri che non sono stabiliti in alcun modo dall’INPS e che quindi non sono mai stati e non saranno presenti all’interno del prontuario prestiti INPDAP.

Le tipologie di prestiti presenti nel prontuario prestiti ex-INPDAP

Le tavole di questo prontuario sono riferite ai prestiti pluriennali diretti e al piccolo prestito INPDAP, sempre naturalmente erogato in maniera diretta dall’INPS.
Il prestiti erogati dalla Gestione Dipendenti Pubblici dell’INPS posso essere rimborsabili con una rata a scelta del richiedente ma che non dovrà in alcun caso superare il quinto della pensione o dello stipendio mensile. Calcolare a quanto ammonta questo quinto cedibile è assai semplice per chiunque, poiché è sufficiente prendere come riferimento l’importo netto della pensione o della retribuzione di un mese e applicare su di esso un calcolo per estrarre un importo relativo al 20%, ovvero esattamente al quinto del totale. La formula per determinare questa cifra è:

Importo netto mensile / 100 * 20 = importo pari al quinto cedibile.

Gli interessi di differimento

Se invece si vuole sapere quali sono precisamente i dati contenuti all’interno delle tavole presenti nel Prontuario prestiti ex-INPDAP bisogna subito comprendere che sussiste una notevole differenza tra il tasso di interesse sull’importo ottenuto con il finanziamento ed il tasso di interesse di differimento. Quest’ultimo è infatti riferito al periodo compreso tra la data di effettiva erogazione del prestito INPDAP e l’inizio dell’ammortamento ovvero del rimborso vero e proprio delle date prestabilite dal prestito ottenuto. Per questo parametro le tabelle del prontuario INPDAP non si possono naturalmente basare sul periodo preciso che riguarda la soggettiva richiesta di prestito e la conseguente erogazione, ma prende anzi in considerazione un periodo di differimento medio di 45 giorni.

A quanto ammonta l’importo degli interessi di differimento

L’importo relativo agli interessi di differimento del prestito INPDAP richiesto da un dipendente o un pensionato della Pubblica Amministrazione potrà quindi essere differente da quello stabilito all’interno della tavola del prontuario INPDAP, anche se comunque si parla di una differenza irrisoria.

Le altre aliquote che concorrono a formare la rata mensile ed il totale dei costi relativi a un finanziamento erogato direttamente dall’Inps a dipendenti e pensionati pubblici attraverso l’ex INPDAP sono costituite dalle spese amministrative, non variabili è sempre pari ha una percentuale dello 0,5% dell’importo totale del prestito, e dalle aliquote relative al fondo rischi che sono necessarie per calcolare l’importo da pagare per finanziare il fondo garanzia. Quest’ultima aliquota è variabile a seconda di diversi parametri come l’età del richiedente all’inizio e alla fine dell’ammortamento del finanziamento e la durata del prestito INPDAP, che ricordiamo può essere decennale, quinquennale, quadriennale, triennale, biennale oppure annuale.

Come sono composte le tavole del prontuario

Ma come è composto a livello di tavole il prontuario per i prestiti ex-INPDAP? La suddivisione viene innanzitutto effettuata dalla tipologia di prestito: le prime tre tavole si riferiranno quindi al prestito pluriennale, che può essere di durata quinquennale o decennale. In questo caso il tasso di interesse sarà uguale per entrambe le durate dell’ammortamento, riferibile ad un TAN del 3,50% fisso. Si può già dedurre da questo parametro come un prestito pluriennale INPDAP sia molto più vantaggioso di quelli che vengono comunemente offerti dalle società di credito sul mercato tradizionale. Le successive 4 tavole (ovvero la 4, 5, 6 e 7) stabiliscono invece i diversi parametri relativi ai piccoli prestiti INPDAP, che possono essere di durata annuale, biennale, triennale oppure quadriennale. In questo caso il piccolo prestito INPDAP avrà un tasso di interesse leggermente superiore rispetto a quello applicato sui prestiti pluriennali, e che consiste in un TAN del 4,25% fisso. Si tratta comunque anche questo di un tasso molto conveniente, e che risulta quindi agevolato rispetto a quello di mercato.

Le tabelle dei residui netti

Alla fine del prontuario prestiti INPDAP si potrà trovare una serie di tabelle riferite ai debiti residui, che comprendono i calcoli relativi ai debiti residui netti applicati sui piccoli prestiti e sui prestiti pluriennali INPDAP.

Per effettuare il calcolo del debito residuo è necessario moltiplicare l’importo della rata mensile per articoli che vengono appunto stabiliti dalle rispettive rate residue indicate all’interno delle tabelle del prontuario. I valori ottenuti vanno successivamente arrotondati a due cifre decimali.

All’interno delle tavole relative a debiti residui nel prontuario prestiti INPDAP sono indicati i valori inseriti al numero di rate residue, all’abbuono fondo di garanzia, al debito residuo netto ed all’importo del debito residuo. Si tratta di valori che possono tuttavia variare a seconda delle fasce di età del richiedente.

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