Euro Digitale: cos’è, come funziona, quando arriverà
Tra le innovazioni più discusse nel panorama finanziario europeo c’è l’Euro Digitale. Ma di cosa si tratta esattamente? Possiamo anticipare che non è una criptovaluta come Bitcoin, né semplicemente l’euro che usiamo tramite home banking. L’Euro Digitale sarà una moneta digitale ufficiale emessa direttamente dalla Banca Centrale Europea (BCE), pensata per affiancare contanti e moneta bancaria, portando nel XXI secolo il concetto di contante. In questa sezione spiegheremo cos’è l’euro digitale in termini semplici, come dovrebbe funzionare per consumatori e commercianti, e qual è la roadmap prevista (spoiler: non arriverà prima della fine del decennio). Andremo anche a vedere perché la BCE lo sta progettando e quali vantaggi potrebbe portare.
Cos’è l’Euro Digitale
L’Euro Digitale (in inglese “digital euro”) sarà la versione elettronica dell’euro, emessa dalla BCE e dalle banche centrali nazionali. In pratica, oggi abbiamo due forme di euro: quella “fisica” (banconote e monete, emesse dalle banche centrali) e quella “bancaria” (i depositi sui conti correnti, che in realtà sono moneta creata dalle banche commerciali). L’euro digitale introdurrà una terza forma: moneta di banca centrale digitale per l’uso retail.
Caratteristiche chiave previste:
- Sarà moneta legale in tutta l’Eurozona, esattamente come lo sono le banconote. Ciò significa che tutti i commercianti dovranno accettarla (salvo casi eccezionali) e che il suo valore è garantito dalla BCE 1:1 con l’euro tradizionale.
- Sarà gratuita per i consumatori: nelle intenzioni della BCE, possedere e utilizzare euro digitali non deve comportare costi per gli utenti privati, così come tenere banconote nel portafoglio è gratuito. Per le imprese è previsto sia a basso costo (possibilmente più economico degli attuali sistemi per accettare pagamenti). L’obiettivo è l’inclusione finanziaria, quindi niente commissioni punitive.
- Sarà disponibile a tutti i cittadini, anche chi non ha un conto bancario. Si potrà detenere Euro Digitali su un portafoglio elettronico fornito, ad esempio, dalla banca centrale o da intermediari abilitati, senza bisogno di un conto tradizionale. Questo per includere anche fasce oggi escluse dai servizi bancari.
- Sarà sicura e stabile: a differenza delle criptovalute volatili, parliamo della stessa moneta fiat già stabile, solo in formato digitale. Non c’è rischio di cambio o fluttuazione: 10 euro digitali varranno sempre 10 euro.
- Sarà complementare al contante, non lo sostituirà completamente. I cittadini potranno continuare a usare banconote e monete; l’euro digitale offre un’opzione aggiuntiva. La BCE ha esplicitamente detto che il contante continuerà ad esistere finché ci sarà domanda.
- Avrà funzionalità offline: questo è un aspetto innovativo su cui si sta lavorando. L’idea è che si possano effettuare pagamenti euro-digitali anche senza connessione internet e senza intermediari online, un po’ come consegnare una banconota di mano in mano. Questo richiede tecnologie avanzate: si parla di “wallet hardware” (smartcard o chip sicuri su smartphone) dove memorizzare un certo ammontare di euro digitali spendibili offline. Società come G+D, Nexi e Capgemini sono state incaricate dalla BCE di sviluppare prototipi per questa funzione.
- Limiti e privacy: per evitare impatti sul sistema bancario (fughe di depositi verso la moneta BCE), si ipotizzano limiti alla quantità di euro digitali detenibili da ciascuno (es. 3.000 € per persona). La privacy dovrebbe essere tutelata almeno per i micropagamenti: transazioni di piccola entità potrebbero non essere tracciate nominativamente, offrendo un grado di anonimato simile al contante. Transazioni maggiori invece sarebbero tracciabili per prevenire attività illecite. C’è un acceso dibattito su questo punto: l’equilibrio tra privacy e controlli antiriciclaggio.
Come funzionerà nella pratica?
Dal punto di vista dell’utente medio, l’euro digitale potrebbe presentarsi come un’app sullo smartphone (gestita dalla BCE o dalla banca nazionale, o forse da un circuito europeo dedicato) oppure integrarsi nelle app delle banche e dei wallet esistenti. Ecco uno scenario plausibile:
- Mario scarica l’app “Euro Digital Wallet” o aggiorna la sua app bancaria che ora include la sezione euro digitale. Si registra tramite la propria identità digitale (SPID/CIE) per garantire che non apra duplicati oltre il limite.
- Mario decide di convertire 100€ dal suo conto bancario in euro digitali: tramite l’app sposta 100€ sul portafoglio digitale. Questi 100€ ora sono detenuti in forma digitale presso la Banca Centrale (non più come deposito in banca commerciale). Sul suo wallet vede saldo 100 €D (ipotizziamo €D per euro digitale).
- Quando Mario va a fare acquisti, può pagare con l’euro digitale usando un QR code o un tap NFC dal suo telefono, simile a come farebbe con Satispay o Bancomat Pay. La commessa riceve immediatamente conferma e gli euro digitali passano dal wallet di Mario a quello del negoziante.
- Il negoziante potrà a sua volta tenere questi euro digitali o trasferirli sul proprio conto bancario tradizionale. Idealmente, l’integrazione sarà invisibile: magari il suo conto business avrà due “scomparti” (depositi normali e euro digitali) gestibili facilmente.
- Se Mario vuole dare 10€ a Luigi offline, potrebbe usare una funzionalità di avvicinamento telefoni (NFC p2p) o un dispositivo tipo carta prepagata speciale: il trasferimento avviene senza internet, e quando uno dei due tornerà online, i saldi si aggiorneranno sulla rete.
Per l’utente non cambierà molto dall’usare un normale wallet digitale, se non che sta usando “moneta contante digitale” invece che soldi della banca. Per i commercianti, incassare euro digitali potrebbe essere particolarmente conveniente: se realizzato come promesso, potrebbe avere commissioni nulle o minime (forse l’infrastruttura sarà pubblica o a costi calmierati, riducendo la dipendenza dai circuiti internazionali). Questo è uno dei motivi per cui se ne parla: mantenere la sovranità monetaria e dell’infrastruttura dei pagamenti, senza dover passare sempre da Visa/Mastercard & co per ogni transazione domestica.
Quando arriverà? La roadmap
Veniamo alle tempistiche. Non aspettarti di usare l’euro digitale domani mattina. Il progetto è in corso da diversi anni in fasi successive:
- Fase di investigazione: avviata a ottobre 2021, durata circa 2 anni, in cui la BCE ha studiato scenari, usi, rischi, raccogliendo feedback da esperti, aziende e cittadini.
- Fase di preparazione: iniziata a novembre 2023. In questa fase (prevista durare circa 2 anni) si stanno sviluppando e testando le infrastrutture, definendo dettagli tecnici e soprattutto si lavora sul quadro normativo. La Commissione Europea ha proposto il regolamento istitutivo dell’euro digitale a giugno 2023, che deve essere approvato da Parlamento e Consiglio UE.
- Approvazione normativa: il Parlamento Europeo e il Consiglio stanno discutendo il regolamento. Si prevede (o almeno ci si augura) che venga adottato entro la metà del 2026. Questo dipende da accordi politici su vari punti: limiti, privacy, ruolo delle banche, ecc. Ci sono “battaglie” in corso su questi temi (Wired le definisce “grandi battaglie”).
- Implementazione e lancio pilota: una volta che ci sarà base legale, la BCE deciderà se lanciare effettivamente l’euro digitale. Non è automatico: se ci fossero opposizioni o non se ne vede la necessità, potrebbero rallentare. Ma Christine Lagarde (Presidente BCE) ha dichiarato di essere ormai convinta del passo. Se via libera, serviranno circa 2-3 anni dal regolamento per preparare il lancio. Questo proietta un possibile lancio a fine 2028 o inizio 2029 come indicato da Piero Cipollone, membro italiano del board BCE.
- Fase pilota e adozione graduale: è probabile che l’euro digitale parta gradualmente, magari con progetti pilota in alcuni paesi o per alcune categorie (es. test con dipendenti pubblici, o con importi limitati) prima di diventare di uso comune tra tutti i cittadini. L’educazione del pubblico e la costruzione di fiducia saranno fondamentali.
In sintesi, non vedremo l’euro digitale pienamente operativo prima della fine del decennio. Fino ad allora continueremo ad usare i nostri euro “tradizionali” e i vari metodi di pagamento digitali esistenti. L’arrivo dell’euro digitale sarà un processo graduale, non un big bang dove dall’oggi al domani cambiamo portafoglio.
Perché un euro digitale? Vantaggi attesi
Può sorgere spontanea una domanda: ma se già possiamo pagare digitalmente con carte, bonifici, app varie
perché abbiamo bisogno di un euro digitale? Le motivazioni sono diverse:
- Garantire l’accesso alla moneta della banca centrale nell’era digitale: oggi il cittadino comune usa contante (moneta BC) oppure depositi bancari (moneta privata). Se il contante cala troppo, i cittadini sarebbero costretti a usare solo moneta privata delle banche o big tech. L’euro digitale assicura che anche in futuro, se pure il contante fisico sparisse, avremmo una forma di moneta pubblica a disposizione direttamente, per preservare stabilità e fiducia nel sistema monetario.
- Pagamenti più economici e veloci in Europa: un’infrastruttura europea unica per l’euro digitale potrebbe rendere i pagamenti istantanei e a costo irrisorio ovunque in UE, senza passare per circuiti extra UE. Questo favorirebbe l’integrazione economica e l’autonomia europea (pensa se un domani Visa/Mastercard avessero problemi o costi elevati – l’UE vuole un piano B proprietario). Inoltre, transazioni offline o smart contracts in euro digitale (come l’esempio del biglietto del treno con rimborso automatico in caso di ritardo) aprirebbero a innovazioni impossibili con contante o con i sistemi attuali.
- Inclusione finanziaria: un wallet euro digitale potrebbe essere offerto a chiunque, anche senza conto bancario, forse tramite Poste o banche centrali. Questo aiuterebbe chi oggi è unbanked ad avere almeno uno strumento di pagamento digitale base, col solo possesso di uno smartphone.
- Resilienza e emergenze: avere una moneta digitale offline significa poter effettuare pagamenti anche quando i sistemi tradizionali sono giù (es. catastrofi naturali, blackout internet). Finché c’è batteria nei dispositivi, gli euro possono passare di mano e poi riconciliarsi a sistema ripristinato. È un po’ la versione moderna del contante per far fronte a emergenze.
- Controllo di politiche monetarie innovative: in teoria, con l’euro digitale la BCE potrebbe implementare misure come distribuire direttamente denaro ai cittadini (helicopter money) in modo rapido in caso di crisi, o programmare la moneta con scadenze (ad esempio incentivi che devono essere spesi entro una data). Sono scenari futuribili che offrono flessibilità di intervento in economia.
Ovviamente ci sono anche timori: alcuni temono una sorveglianza di massa delle transazioni, altri che le banche perdano depositi e restringano il credito. Per questo il progetto è delicato: deve bilanciare innovazione e tutela di privati e banche. Le discussioni in Parlamento UE vertono su questi punti (limiti per persona, privacy by design, ruolo intermediari). Christine Lagarde ha rassicurato sul fatto che l’euro digitale non sarà strumento di controllo delle abitudini di spesa, e che le banche commerciali saranno coinvolte come distributori e gestori delle soluzioni per conto della BCE.
Conclusione: prepariamoci al cambiamento (ma senza fretta)
L’Euro Digitale rappresenterà una sorta di “banconota elettronica” nel nostro portafoglio. Per noi consumatori, se implementato bene, potrebbe significare pagare in modo ancora più semplice e sicuro, con garanzia pubblica e magari senza commissioni di nessun tipo. Per ora, è importante informarsi e seguire gli sviluppi: sapere che all’orizzonte (qualche anno) arriverà questa novità, in modo da farsi trovare pronti a sfruttarla. Gli Stati membri, intanto, stanno lavorando sul quadro normativo e sulle infrastrutture pilota.
Continueremo ad aggiornarti sul progetto euro digitale man mano che emergono dettagli e decisioni ufficiali. Chissà, potremmo fare la spesa nel 2030 pagando con euro digitali tramite un semplice tocco, unendo i vantaggi del contante (immediatezza, privacy) a quelli del digitale (velocità, servizi aggiuntivi). La moneta evolve con la società, e l’euro digitale è il prossimo passo di questa evoluzione.
Call to Action: Vuoi restare aggiornato sull’Euro Digitale e capire come cambierà il tuo modo di pagare? Continua a seguire i nostri articoli: ti guideremo attraverso questa rivoluzione monetaria passo dopo passo. Nel frattempo, perché non inizi a familiarizzare con i pagamenti digitali già disponibili, come wallet e app, per essere davvero pronto quando l’euro digitale diventerà realtà? Rimani connesso e preparati al futuro dei pagamenti in Europa!
