Prestiti: la guida completa 2019 per scegliere il finanziamento giusto

Presti: come scegliere il prestito giusto? Cosa bisogna guardare prima di chiedere un prestito? La nostra guida completa vi mostra le diverse tipologie di prestiti per scegliere il giusto finanziamento. La crisi che ha colpito l’Italia, e il resto del mondo, negli anni passati, e dalla quale ancora dobbiamo uscire, ha reso sempre più difficile fare non solo progetti per il futuro, ma anche il potersi permettere una vacanza o un mezzo di trasporto.  Questo ha portato, come mai prima d’ora, sempre più italiani a rivolgersi a banche e finanziarie per ottenere un prestito.

Si tratta di una grossa novità per il nostro Paese, in quanto in Italia non c’è mai stato un largo uso del prestito come strumento finanziario. Come succede spesso, invece, negli Stati Uniti. Fino a qualche anno fa, infatti, la maggior parte delle persone nella vita chiedevano pochi prestiti e legati a delle specifiche necessità. I prestiti storicamente più diffusi in Italia sono di due tipi: il mutuo per la casa o la rateizzazione per il pagamento dell’automobile.

La diffusione dei prestiti in Italia

Negli anni post-crisi, invece, si sono moltiplicate le offerte di prestiti personali proposte da banche e finanziarie. Solitamente si tratta di prestiti di entità medio-piccola che vengono richiesti per far fronte a esigenze di vario genere, sia lavorative che personali. Ma come si fa a scegliere il prestito giusto per le proprie esigenze?

La maggior parte delle persone che richiede un prestito lo fa poche volte nel corso della propria vita, e spesso non ha familiarità con tutti gli strumenti e i trucchi del mestiere che potrebbero aiutare a trovare le soluzioni migliori per le proprie esigenze. Ed è per questo che questa guida potrà esservi molto utile nel caso abbiate in mente di chiedere un prestito ad una banca o ad una finanziaria.

Come richiedere un prestito

Uno degli errori che si possono commettere più frequentemente quando si richiede un prestito consiste nel non valutare attentamente tutte le possibilità. Spesso ci si rivolge esclusivamente alla banca nella quale si ha già un conto corrente senza vagliare altre opzioni, a volte più vantaggiose.

Questa strategia di per sé non è sbagliata, specialmente se si tratta di prestiti legati alla propria attività lavorativa e si conosce bene il direttore della propria filiale, dal momento che le banche hanno comunque un margine di elasticità e possono offrire condizioni vantaggiose ai propri clienti. Tuttavia, specialmente se si è giovani o non si è mai richiesto un prestito prima, vale la pena di valutare bene tutte le proprie opzioni.

Gli strumenti per trovare un prestito

Ci sono molti strumenti online che possono aiutarci a trovare il prestito migliore per le nostre esigenze.

PrestitiOnline, per esempio, consente di fare una ricerca in base ai nostri dati (somma da finanziare, durata etc) e ci restituisce una lista aggiornata in tempo reale di tutti i prestiti offerti da banche e finanziarie che corrispondono alle nostre esigenze. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, spesso con questi strumenti è possibile ottenere un TAEG più basso di quello che si otterrebbe recandosi direttamente in banca.

Qualsiasi sia lo strumento con il quale si trova il prestito, comunque, nella stragrande maggioranza dei casi è necessario recarsi in filiale e concludere il prestito di persona. Seppur, oggigiorno, con alcune finanziarie è anche possibile concludere tutto online, tramite l’invio incrociato di documenti.

Come valutare un prestito

A questo punto inizia il processo di valutazione: ogni banca e ogni finanziaria hanno dei determinati parametri in base ai quali decidono se accettare o rifiutare il prestito. Alcuni di questi parametri sono resi pubblici, come ad esempio l’età o la condizione lavorativa, mentre altri possono non essere rivelati al cliente finale. Per evitare perdite di tempo, conviene comunque leggere in anticipo le condizioni dei prestiti, e scartare a priori quelli per i quali non si hanno i requisiti necessari.

Evitare di mandare richieste se si sa già che verranno respinte è utile anche perché le richieste di prestito rifiutate vengono registrate dalla CRIF (una società indipendente che si occupa di sistemi di informazioni creditizie) e rimangono visibili per un certo periodo di tempo. Una richiesta negata potrebbe dunque pregiudicare l’esito di una successiva richiesta per la quale si avrebbero invece tutti i requisiti.

È possibile consultare i dati di cui il CRIF è in possesso sia direttamente che tramite intermediari, che per una trentina di euro offrono un prospetto piuttosto completo.

Prestito: Scegliere una banca o una finanziaria?

Uno dei preconcetti che molti hanno ancora sui prestiti è l’idea che una banca sia sempre e in ogni caso migliore di una finanziaria. Sebbene ci siano dei casi in cui ciò certamente è vero, non si tratta di una regola generale, anche perché, molte finanziarie si appoggiano comunque alle banche, il che dovrebbe dare una garanzia di stabilità al prestito.

Dal momento che il prestito è l’attività principale delle finanziarie, però, esse sono generalmente più rigide nello stabilire i parametri per la concessione di un prestito, e spesso richiedono al contraente di stipulare un’assicurazione che le tuteli in caso di insolvenza del debitore. Le banche, invece, sono molto più elastiche nel concedere i prestiti, ma spesso lo fanno con TAEG molto più alti. Chiaramente non è possibile generalizzare e vi consigliamo di verificare di persona con più istituti possibile.

I tassi di interesse dipendono inoltre dalla finalità per la quale si richiede il prestito: un prestito richiesto per l’estinzione di altri prestiti, ad esempio, ha spesso un TAEG più alto di quello richiesto per la ristrutturazione di una casa (per la quale in alcuni casi potrebbe essere più appropriato un mutuo). I prestiti hanno infatti tassi di interessi decisamente minori, ma richiedono una serie di spese iniziali aggiuntive che li rendono indicati solo per grosse cifre.

Ci sono, poi, delle tipologie di prestiti particolari, come i prestiti per casalinghe o i prestiti d’onore (per microimpresa o finanziamento di carriere scolastiche) ai quali si può accedere solo con determinati e molto specifici requisiti.

Garanzie per la richiesta dei prestiti

Per ottenere un prestito, ovviamente, c’è bisogno delle garanzie. Tutte le banche e le finanziarie richiedono una garanzia della vostra capacità di restituire il capitale prestato: si tratta innanzitutto del contratto di lavoro, che deve essere preferibilmente a tempo indeterminato.

Alcune banche hanno iniziato a offrire prestiti per giovani con contratti a progetto o a tempo determinato, ma si tratta in genere di prestiti la cui durata non deve superare quella del contratto di lavoro. Senza ulteriori garanzie si parla di prestito chirografario.

Garanzie quando il contratto di lavoro non basta

Tuttavia, avere un lavoro non basta per alcuni istituti bancari o finanziarie. C’è la necessità di beni a garanzia del prestito o, se non si hanno ulteriori beni a garanzia, può essere necessaria la presenza di un garante, soprattutto se si è giovani.

Vi è poi un limite sull’età, sia del contraente del prestito sia del garante: alcune banche e finanziarie richiedono infatti che l’età alla scadenza del prestito non sia superiore a un certo limite, che va in genere da circa 70 anni nel caso dei mutui, fino anche a 95 anni nel caso delle cessioni del quinto. Nei casi in cui il prestito viene concesso ad una persona molto avanti con l’età, quasi sempre viene prevista la stipula di un’assicurazione sulla vita: in caso di decesso del contraente, sarà l’assicurazione a estinguere il debito senza rifarsi sugli eredi.

Bisogna infine tenere presente il fatto che non tutte le banche e finanziarie accettano tutti i tipi di garanzie e\o redditi: ad esempio, alcuni enti finanziari non contano i redditi prodotti all’estero (incluse le pensioni) nella valutazione del contraente.

Garanzie minori per un prestito minore, ma con attenzione

Nel caso in cui non si stia richiedendo un prestito tradizionale, ma un fido oppure una carta di credito, generalmente le garanzie richieste sono minori. Ad esempio, alcune banche richiedono di avere una certa cifra depositata sul conto, oppure di aver attivato l’accredito dello stipendio. Tuttavia in questi casi i tassi di interesse sono piuttosto alti, e per le carte di credito possono arrivare fino al 14-16%. Ci sono, poi, anche altri prestiti (come il prestito d’onore o il prestito per casalinghe) per cui servono meno o nessuna garanzia (le nostre guide sono molto precise a riguardo).

In generale, bisogna tenere presente che minori sono le garanzie richieste, maggiore è il rischio che l’ente finanziario corre e dunque maggiore sarà il TAEG applicato: diffidate dunque dalle finanziarie che propongono prestiti a chiunque, a cattivi pagatori, protestati, senza busta paga e senza garanzia. Ammesso che quanto pubblicizzato sia vero (spesso si tratta di specchietti per le allodole, e i veri criteri sono ben più stringenti), il TAEG di un tale prestito sarebbe altissimo.

Il web è pieno di siti internet che riportano casi di truffe perpetrati da compagnie disposte a concedere prestiti a cattivi pagatori. Il nostro consiglio è quello di fare ricerche approfondite in rete. Spesso il meccanismo adottato è dire di aver accettato la richiesta di finanziamento, e chiedere al malcapitato di turno di versare un anticipo per i costi di lavorazione della pratica. Il prestito, ovviamente, non verrà mai versato.

TAN e TAEG: cosa sono?

Importante è anche conoscere quali sono gli elementi costitutivi di un prestito: oltre alla somma finanziata e alla durata, che sono le componenti più ovvie, ciò che maggiormente caratterizza il prestito sono i tassi d’interesse, il TAN e il TAEG.

TAN: Tasso Annuo Nominale

Il TAN è il Tasso Annuo Nominale, ovvero l’interesse calcolato su base annua. In poche parole, si tratta della somma in eccedenza al prestito che l’ente finanziaria chiede alla fine dell’anno. Sebbene il TAN sia calcolato su base annua, generalmente viene pagato mensilmente, su ogni rata del prestito.

Dal momento che gli interessi vengono calcolati sul capitale residuo, e cioè su quello ancora da restituire, maggiore è la frequenza delle rate maggiore sarà la differenza tra il TAN e l’interesse effettivo, che risulterà più alto anche del 2% su base annua.

Qualora sia possibile, dunque, è sempre più favorevole scegliere un prestito con rata meno frequente, ad esempio trimestrale o semestrale, che a parità di TAN consente di pagare un importo minore di interessi.

TAEG: Tasso Annuo Effettivo Globale

Il TAEG, invece, è il Tasso Annuo Effettivo Globale, e rappresenta il costo totale del prestito.  Si tratta, in sintesi, di quanto l’intero presto vi verrà a costare, includendo così il TAN, l’eventuale assicurazione obbligatoria, i costi di apertura e gestione del prestito e così via.

Calcolare il TAEG non è semplice, perché sono richiesti complicati calcoli matematici, ma esistono molti strumenti sul web che consentono di calcolare il TAEG a partire dagli altri dati del prestito, come la durata, l’importo, il numero delle rate, il TAN e così via. Il TAEG è l’indicatore più preciso dei costi che si dovranno affrontare se si richiede un prestito, e dunque è l’elemento da considerare quando si mettono a confronto due o più prestiti.

Le diverse tipologie di prestiti

Una volta che vi siete assicurati di avere tutte le garanzie per poter chiedere un mutuo o un prestito, bisogna capire che tipologia di mutuo scegliere, ed è un bene informarsi precisamente sui vari vantaggi e svantaggi dei diversi tipi di  prestiti che è possibile richiedere ad una banca o ad una finanziaria.

Prestiti  a tasso fisso

Il tasso, ossia la percentuale di interesse da dover pagare per aver avuto il prestito, viene deciso quando firmate il contratto e non cambierà fino all’estinzione del debito. Si tratta di uno dei prestiti più diffusi oggigiorno, specialmente dopo la crisi del 2008, proprio perchè i più “sicuri” per entrambe le parti in causa.

Il vantaggio di questo tipo di prestito è che siete certi di pagare sempre la stessa cifra ogni mese fino alla scadenza del contratto senza rischiare che gli interessi si possano alzare. Lo svantaggio è che, nel caso in cui gli interessi potrebbero calare per delle oscillazioni del mercato, non beneficerete nemmeno di quelle.

Prestiti  a tasso variabile

In questo caso il tasso d’interesse del prestito varia in base alla quotazione dell’Euribor ( un indicatore di riferimento che indica il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in Euro tra le principali banche europee) e, di conseguenza, la rata del prestito può aumentare o diminuire.

Il vantaggio è che partirete con un tasso sempre più basso del tasso fisso, e potete sfruttarlo per fare brevi prestiti in periodi in cui i tassi sono a bassi livello. Lo svantaggio, invece, è che in caso di aumento dei tassi di interesse (specialmente in caso di crisi economica) la rata del prestito potrebbe aumentare di molto.

Si tratta del tipo di mutuo più “rischioso”, in quanto non si può mai sapere quanto saliranno i tassi, per entrambe le parti in causa. Non a caso ci sono delle variazioni dei prestiti a tasso variabile che sono più sicure.

Prestiti  a tasso variabile indicizzato al tasso Bce

Si tratta di una tipologia di prestito a tasso variabile il cui tasso non è calcolato rispetto all’Euribor, ma rispetto alle operazioni di finanziamento della Banca centrale europea (Bce), il cui tasso è ora fissato allo 0,00 %.

Il vantaggio di questo tipo di prestito è che è più stabile e meno oscillatorio, ma lo svantaggio è che si parte con tassi di interesse più alti e, in ogni caso, è poco utilizzato dalle banche.

Prestiti variabili con Cap

Sempre un prestito a tasso variabile, ma il tasso di interesse prevede un massimo che non può essere superato, ossia il Cap.

Il vantaggio di questo tipo di prestito è che c’è la certezza di non poter andare oltre un certo aumento, ma lo svantaggio è che si parte con un tasso molto più alto di base.

Molto quotato perchè permette già di farsi dei calcoli su quanto si potrebbe, al massimo, andare a pagare. Permettendo a chi deve chiedere il prestito, quindi, di scegliere con più tranquillità.

Prestiti misti

Si tratta di una tipologia di prestito che ogni tot di anni (solitamente due, tre o cinque) permette di scegliere se continuare il prestito con il tasso fisso o con il tasso variabile.

Il vantaggio è che, ovviamente, si potrà scegliere quello che più conviene in base all’andamento momentaneo dei mercati, ma lo svantaggio è che anche il tasso fisso sarà sempre in base ai mercati, quindi non sempre conveniente.

Prestiti a rata costante e durata variabile

Un tipo di prestito dove, alla firma del contratto, si fissa l’importo delle rate, ma il loro numero varia in base all’andamento dei tassi di interesse. In pratico non aumenta o diminuisce il “costo” di una rata, ma può aumentare o diminuire il loro numero.

Il vantaggio è che, appurato un prezzo che si può pagare mensilmente per la rata di un mutuo, sarete certi che non aumenterà e, anzi, il loro numero potrà anche diminuire. Lo svantaggio, invece, è che se il mercato varia in salita il numero di rate potrà anche aumentare.

Prestiti con la cessione del quinto (Stipendio o pensione)

Una possibilità per i dipendenti, principalmente nel settore pubblico ma anche nel settore privato, è la cessione del quinto dello stipendio: si tratta di una tipologia di prestito nella quale la rata mensile viene trattenuta direttamente in busta paga, e che dunque richiede la collaborazione del datore di lavoro.

Normalmente questi tipi di prestiti vengono concessi ai dipendenti pubblici, ma le banche possono considerare anche i dipendenti privati in base alla solidità dell’azienda, della quale vengono valutati parametri come il capitale sociale e il numero di dipendenti.

Anche in questo caso al contraente viene richiesto di stipulare un’assicurazione sulla vita e sulla perdita del lavoro. Bisogna inoltre tenere presente il fatto che il TFR del dipendente viene bloccato per tutta la durata del prestito, rimanendo a garanzia dello stesso, e che dunque non sarà possibile ritirarlo nemmeno parzialmente fino all’estinzione del debito.

La cessione del quinto può essere effettuata anche dai pensionati INPS: in questo caso, sarà l’istituto di previdenza a versare all’istituto di credito la rata del prestito, che verrà trattenuta direttamente sulla pensione. In questo caso, naturalmente, sarà richiesta soltanto l’assicurazione sulla vita; il prestito non potrà inoltre avere una durata superiore a 10 anni.

Vedi anche: prestiti cambializzati

Prestiti d’onore per gli studenti

Si stanno diffondendo sempre di più ii in Italia i prestiti d’onore per studenti, volti a finanziare gli studi lontano da casa, oppure i master. Sebbene quasi tutte le banche propongano prodotti finanziari volti, ad esempio, all’acquisto di computer per lo studio o all’iscrizione all’università, si tratta in genere di prestiti rivolti ai genitori e non ai figli, che funzionano come i normali prestiti personali.

Alcune banche, in collaborazione con diversi atenei pubblici e privati, stanno invece iniziando a proporre prestiti pensati per gli studi universitari, che consentono agli studenti l’apertura di una linea di credito oppure l’accredito sul proprio conto di una certa cifra con cadenza regolare. La differenza rispetto ai normali prestiti sta nel fatto che la somma richiesta non viene resa disponibile tutta in una volta, ma in diverse tranches, e nel fatto che l‘estinzione del debito inizia soltanto diversi anni dopo la richiesta del prestito, dopo il conseguimento del titolo per il quale si è richiesto il prestito.

È inoltre possibile richiedere un periodo di grazia, dalla durata che può variare dai sei mesi a un anno, nel quale pur essendosi laureati non si pagano ancora le rate; questo periodo dovrebbe servire per trovare un lavoro. In questo caso le garanzie dipendono dall’accordo con l’ateneo scelto, ma in genere si tratta di condizioni sulla media mantenuta dallo studente e sulla durata del corso di studi. In alcuni casi, risultati particolarmente brillanti possono portare a un abbassamento del tasso di interesse del prestito.

Prestito d’onore per la microimprenditoria

Una tipologia di prestito specifica per i giovani dai 18 ai 35 anni e le donne che vogliono sviluppare microimprese in zone geograficamente svantaggiate o in campi innovativi.

Il prestito viene concesso con condizioni agevolate ed è diviso in due parti, una a fondo perduto e una attraverso un finanziamento a tasso agevolato che va rimborsato, solitamente, tra i 5 e gli 8 anni di tempo.

Prestiti per lavoratori Autonomi

Lavoratori Autonomi e Atipici possono avere accesso a diverse tipologie di prestiti. I liberi professionisti infatti possono accedere sia a prestiti con cambiale, sia a prestiti agevolati e persino a prestiti in caso di cattivo pagatore o protestato. Le opportunità per autonomi e atipici sono tante e ci sono anche diverse tipologie di finanziarie che rispondono a questo tipo di interessi.

Prestiti Aziendali

I prestiti aziendali sono un particolare tipo di finanziamento creato su misura per i liberi professionisti, le ditte e aziende individuali, piccole imprese ed artigiani e, dunque, non vengono erogati per scopi diversi da quelli lavorativi. Sono disponibili per il dipendente e per l’azienda stessa.

Prestiti Inpdap per Dipendenti Pubblici

Il prestito Inpdap, come abbiamo detto, è una forma di prestito agevolato diretto esclusivamente a chi lavora o a chi ha lavorato nella pubblica amministrazione, spesso indirizzato specialmente agli insegnanti. Ci sono diverse tipologie di prestito e diverse modalità per ottenerlo le abbiamo analizzate alla perfezione nell’articolo dedicato.

Prestiti per casalinghe

Un prestito per casalinghe è un tipo di prestito con cui si riuniscono tutti i prestiti che possono essere rilasciato a persone che non posseggono uno stipendio fisso, o fanno un lavoro part time, e che si imbattono in spese necessarie ed improvvise o in spese da voler fare senza avere al momento la liquidità necessaria.

Si tratta di uno sviluppo finanziario recente, quando sono nati numerosi prestiti appositamente creati per casalinghe senza busta paga, diventati sempre più diffusi anche a causa delle diverse crisi economiche.

Ci sono varie tipologie di prestito in base alle numerose banche o finanziarie alle quali si può richiedere e in base alla somma richiesta (da poche migliaia di euro fino a 20.000 o 30.000 €) servono più, meno o nessuna garanzia.

Prestiti: che somma chiedere?

Una volta individuato il prodotto finanziario che desideriamo, dobbiamo iniziare a fare delle considerazioni sulla somma che vogliamo richiedere e sul numero e l’entità delle rate mensili. Dal momento che ogni prestito ha delle spese di apertura e di gestione, è importante valutare bene la propria situazione economica e non richiedere una cifra inferiore a quella di cui si ha bisogno; nel caso in cui ci si trovasse a dovere chiedere un secondo prestito, infatti, le spese raddoppierebbero.

Le banche italiane generalmente attuano il piano di ammortamento “alla francese”: ciò significa che:

  • l’importo delle rate rimane costante nel tempo,
  • gli interessi vengono calcolati sul capitale residuo.

Ciò ha una conseguenza molto importante: la quota di interessi che si paga in ogni rata è decrescente, ovvero la percentuale di interessi sulle prime rate, quando il capitale residuo è maggiore, è superiore a quella sulle ultime rate quando il capitale residuo è minore.

Da ciò consegue che non sempre è conveniente estinguere un prestito in anticipo, specialmente se manca poco tempo alla sua fine o se vi è una penale per l’estinzione anticipata. Sulle ultime rate, infatti, gli interessi rappresentano una percentuale irrisoria dell’importo di interessi totali pagati, e dunque il vantaggio nell’estinguere anticipatamente il prestito sarebbe piccolo o quasi nullo. Bisogna inoltre ricordare che la legge Bersani, che elimina la possibilità da parte della banca di imporre penali per l’estinzione anticipata, vale soltanto per i prestiti contratti dopo il 2007, e in nessun caso per i prestiti personali.

Per lo stesso motivo il numero totale delle rate influenza la somma totale che si pagherà in interessi; maggiore è la durata del prestito, maggiori saranno gli interessi. È dunque opportuno scegliere un prestito dalla durata più breve possibile, tenendo però presente l’ammontare della rata mensile, che deve comunque essere sostenibile per il contraente.

Ma quanto costa un prestito?

Esempio di prestito reale erogato da una nota società creditizia italiana
Esempio di prestito reale erogato da una nota società creditizia italiana

Passiamo ora agli aspetti più tecnici, i parametri da considerare nei costi di un prestito sono molteplici:

  • pagare meno interessi totali
  • l’importo della rata mensile
  • la quantità di soldi erogati
  • la durata del finanziamento
  • il tasso fisso o variabile (argomento di cui non parleremo nell’articolo)

Quindi cosa cambia se si allunga la durata del prestito?

Se si aumenta la durata diminuisce la rata ma salgono gli interessi totali pagati. Soprattutto se il TAEG è alto, non conviene diluire tanto il prestito.
Giocando un po’ con un sito che simula il prestito otteniamo i seguenti dati:
  • Se chiedere un prestito di 10.000 € con un Taeg del 16% e della durata di 7 anni, avrete delle rate di 192 €  e 16.684 € totali da ritornare alla banca. In questo caso, quindi, il prestito vi è costato 6684 €.
  • Se chiedere un prestito di 10.000 € con un Taeg del 16% e della durata di 8 anni, avrete delle rate di 185 €  e 17.787 € totali da ritornare alla banca. In questo caso, quindi, il prestito vi è costato 7787 €.

Conviene, quindi, pagare 1110 € in più per risparmiare 13 euro al mese? In linea pratica no, ma in questi casi rientrano sempre calcoli personali. In ogni caso, ripetiamo, dovete tenere bene a mente che, soprattutto con prestiti a TAEG elevati, se si abbassa il costo della rata si può arrivare a pagare moltissimo di interessi. Una situazione simile si verifica facilmente con le carte di credito.

Il funzionamento dell’ammortamento alla francese

È importante chiarire con un esempio il funzionamento dell’ammortamento alla francese. Un prestito di 10.000 € della durata di 4 anni, avente un taeg del 5,9% (quindi molto conveniente), ha una rata mensile fissa di 249 €, di questi soldi nella prima rata 47€ sono a titolo di interessi, gli altri quota capitale.
In altre parole sulla prima rata il 18,8% di quello che paghiamo viene valutato come interessi. Tuttavia, man mano che pagate le rate, il valore dell’interesse sulla tassa totale diminuisce sempre di più. Questo significa che, usando delle percentuali fittizie, sulla seconda rata da 249€ solo il 18,5% sarà di interessi, sulla terza lo sarà solo il 18,4 e così via.

E se mi servono più soldi?

Immaginiamo uno scenario in cui dopo due anni ci accorgiamo che ci servono più soldi. Molti prestiti non possono essere incrementati (come si fa con un fido o col plafond di una carta di credito), vanno estinti e riaperti da zero. Estinguere il vecchio prestito e farne un altro non ci restituirà gli interessi già pagati.

Se estinguessimo il prestito il giorno dopo aver pagato la prima rata non avremmo comunque diritto ad avere indietro gli interessi già versati e per quel mese avremmo pagato un interesse molto alto. In quanto, come abbiamo detto, l’interesse sulle rate, in percentuale, diminuisce con l’andare del tempo. Ed è per questo che si paga molto più interesse all’inizio che alla fine e non conviene estinguere in fretta un prestito per chiederne uno nuovo.
Un esempio pratico: Se con un prestito di 10.000 € il totale da pagare in 48 mesi è di 11200 € vuol dire che ci sono 1200€ di interessi. Se però estinguo il prestito dopo 24 mesi, visto che la percentuale di “interesse” su una rata è decrescente, voi avrete già pagato 879 € di interessi (ovvero il 73% del totale, e non il 50% come ci si potrebbe aspettare).
Di conseguenza, estinguendo dopo 12 mesi il prestito preso ad esempio, si risparmiano meno di 360 € su 1200, a fronte di un grosso esborso immediatamente.
Senza considerare, poi, che se chiediamo un prestito per consolidarne uno precedente molti istituti ci offrono condizioni peggiori. Proprio perchè non si fidano data la necessità di richiesta di altro denaro.
Estinguere il vecchio prestito, quindi, significa estinguere un prestito di cui abbiamo già pagato buona parte degli interessi (e che quindi è come se avesse un TAEG bassissimo). Certo, l’alternativa, prendendo un secondo prestito senza estinguere il precedente, significa avere una doppia rata mensile.
Simulazione di un prestito reale
L’immagine riporta la simulazione di un prestito reale. Per l’interpretazione della tabella vi rimandiamo al seguente articolo.

In generale, è sempre valido il detto “non esiste la sfera di cristallo per prevedere il futuro”,  tutte le scelte per quanto riguarda i prestiti vanno soppesate in generale e in particolare, considerandone i vantaggi e gli svantaggi.

Considerate sempre che:

  1. Accorciare troppo il prestito può significare una rata pesante.
  2. Prendere un prestito troppo elevato può aumentare gli interessi.
  3. Prendere un prestito troppo basso ci espone al rischio di doverne prendere un secondo.

Dove chiedere il prestito? Le migliori banche e istituti

Secondo l’osservatorio finanziario, le prime cinque banche in cui poter chiedere prestiti migliori sono, dalla prima al’ultima. Abbiamo preso in esame un mutuo simile per tutte. Si tratta di un prestito a tasso fisso da 100.000 € e da restituire in 15 anni per una copertura massima del 50% del valore di un immobile.

I costi su cui sono valutate le banche, quindi, riguardano gli interessi del prestito in se e per se e i vari costi accessori dell’operazione immediatamente e negli anni:

  1. Intesa Sanpaolo, con le migliori offerte sui prestiti. Qui potrete chiedere un finanziamento a tasso fisso di un immobile per 100.000 a 15 anni ed è il più conveniente. Dovrete restituire 111.328,20 €, meno di 12.000 € in più, più un paio di migliaia di euro per perizia, istruttoria e polizze varie.
  2. Unicredit. Al secondo posto, dal 2018, specialmente con il suo Mutuo Unicredit. differisce rispetto al precedente per divisione delle spese. Più economico per il mutuo in sè, andrete a spendere in totale 109.800 € per il mutuo, ma più esoso per le spese accessorie (istruttorie, incasso rata, polizza e gestione pratica) che superano i 3000 €.
  3. Crédit Agricole. Medaglia di Bronzo perchè, alle stesse condizioni, pagherete il mutuo poco più di 112.000 € e solo 1000 € per le spese istruttorie. Grande vantaggio è che spese come la polizza incendio, gestione pratica e incasso rata non si pagano.
  4. Che Banca! Appena fuori dal podio, e più esoso dal punto di vista del mutuo in sè. Con un prestito a tasso fisso di 100.000 € a 15 anni andranno riconsegnati non solo quasi 116.000 €, ma c’è anche un migliaio di euro extra di spese accessorie.
  5. Infine c’è Hello Bank!, la banca online di BNL-BNP Paribas. In questo caso ilnostro mutuo di riferimento vi verrà a costare 111.735 € più un migliaio di euro di spese accessorie.

Data l’enorme varietà di banche fisiche e online, di finanziarie e di modalità di prestito per le varie necessità, la cosa migliore da fare è studiare bene la vostra situazione e le vostre necessità. Una volta che avete chiare le idee, e solo allora, iniziare a cercare approfonditamente un mutuo che faccia al caso vostro.

Social Lending: la possibilità del prestito tra privati

Una nuova opzione per coloro che non vogliono o non possono ricorrere alle banche è costituita dal social lending, o prestito tra privati. Si tratta di un prestito personale in cui la somma richiesta dal contraente non viene fornita da una banca o da una finanziaria, ma da altri privati.

Si tratta di uno strumento finanziario utile sia per chi presta denaro che per chi lo riceve. Chi presta il denaro, infatti, ottiene interessi superiori a quelli offerti da molti altri strumenti finanziari. Questo anche a fronte di un investimento che può anche essere modesto. Chi richiede il denaro, invece, può ottenere condizioni più favorevoli rispetto a quelle offerte da una banca o da una finanziaria.

Le piattaforme di social lending sono enti for profit, ovvero, ricevono una commissione sulle operazioni che effettuano. Il loro vantaggio sta nel fatto che hanno una presenza quasi esclusivamente virtuale, sono quasi del tutto automatizzate e hanno dunque bassi costi di gestione.

Queste caratteristiche, unite al taglio degli intermediari tra prestatore e richiedente, permette loro di mantenere tassi di interesse minori rispetto a quelli di banche e finanziarie, ma ugualmente interessanti per i prestatori che si trovano a investire lì il proprio denaro.

Garanzie del Social Lending

Nonostante sia un prestito tra privati, anche nel social lending vi sono delle garanzie, ovviamente.

Alle persone che richiedono un prestito viene infatti assegnata una classe di rischio in base ai dati ricavati dalle banche dati pubbliche e private riguardo alla loro situazione finanziaria e debitoria. In base a ciò l’accesso al prestito potrà essere completamente rifiutato, oppure potrà essere concesso con la propria classe di rischio.

Saranno poi i prestatori a scegliere come prestare il proprio denaro, accettando un rischio maggiore a fronte di un interesse maggiore oppure rimanendo su investimenti più sicuri. Per garantire ulteriormente i prestatori, inoltre, il denaro prestato da ognuno viene diviso tra vari debitori, diminuendo così il rischio globale.

smartikaUna delle piattaforme di social lending più note ed affidabili in Italia è Smartika; su tratta di un Istituto di Pagamento regolamentato e vigilato dalla Banca d’Italia, ed ha dunque tutte le autorizzazioni necessarie smartika-2per erogare i servizi alla base del social lending. Se decidete di affidarvi a una piattaforma di social lending, assicuratevi che abbia tutte le autorizzazioni necessarie per operare in Italia; questo è un consiglio valido sia nel caso in cui vogliate richiedere un prestito, sia nel caso in cui vogliate investire parte del vostro denaro.

I servizi di social lending possono essere un profittevole sistema per investire i propri soldi. Inoltre, abbattere le barriere all’entrata nel settore del credito è una forte liberalizzazione. Solo pochi istituti di credito, fino a pochi anni fa, avevano appannaggio di questo mercato molto redditizio, ma ora non è più così. In questo modo il credito può diventare anche una fonte di investimento accessibile a chiunque.

Infine vogliamo riportare la classifica dei migliori social lending europei secondo Forbes:

Autori:

Sveva Valguarnera
Domenico Attianese

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