Decreto Rilancio: tasse, bonus e indennizzi
Il decreto rilancio ha già preso forma nelle ultime settimane è stato approvato dal Consiglio dei Ministri nel pomeriggio del 13 Maggio 2020. Il nuovo Decreto prevede una serie di misure volte a scongiurare la crisi economica e a favorire la ripresa nel nostro Paese. Per questo il provvedimento è stato già soprannominato Decreto Rilancio, per tingerlo con una nota di speranza.
Vediamo ora cosa prevede il Decreto, sia per quanto riguarda le Imprese, sia per i cittadini italiani. Oltre due mesi di Lock Down stanno infatti provocando non pochi problemi all’economia del Paese che, senza alcun tipo di intervento da parte del Governo, rischia di cadere nella peggiore crisi economica del secolo.
Il testo della Manovra
Il Decreto Rilancio consiste in una lunga serie di misure, in modo da andare a toccare diversi settori economici. In sostanza non si nota un preciso modello di crescita e di promozione dell’economia, quanto piuttosto una sorta di aiuti a pioggia, che toccano varie realtà in crisi.
Lo stanziamento totale ammonta a 155 miliardi di euro, una cifra consistente che sarà però da suddividere in molti settori differenti. Dalla scuola alle PMI in crisi, dagli autonomi alla mobilità, fino alla sanità e all’edilizia.
Si deve anche considerare che la cifra stanziata potrà aumentare nel corso dei prossimi anni, visto che alcuni provvedimenti saranno attivi per l’intero prossimo anno.
Stiamo parlando di oltre 250 articoli, risulta quindi difficile riassumere in alcune righe tutti i provvedimenti approvati dal Consiglio dei Ministri. Effettivamente avremo maggiori informazioni solo alla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale. Per alcuni provvedimenti sarà necessario anche attendere i decreti attuativi, per comprenderne al meglio tutti i risvolti, come ad esempio per quanto riguarda l’Ecobonus e il Sismabonus al 110%.
Decreto Rilancio: i provvedimenti per i lavoratori
Al centro della questione lavoro vi sono le richieste di Cassa integrazione, oggi una misura necessaria in molte imprese. Seppur in molti ambiti si sia ricominciato a lavorare, è vero però che gli ordini stentano ad arrivare e che l’economia sembra ancora in un periodo di stagnazione. Del resto la situazione è simile anche nel resto dell’Europa e del mondo.
Secondo il nuovo decreto la CIG sarà attivabile per ulteriori 5 settimane, oltre alle 9 già garantite dal precedente Decreto Cura Italia. Inoltre un’assoluta novità: per evitare ritardi e problemi di vario genere, sarà l’INPS stesso a pagare l’assegno mensile ai lavoratori.
Saranno regolarizzati i lavoratori migranti, questione che preoccupava soprattutto il settore agricolo. Proprio in questo ambito infatti la necessità di lavoratori stagionali costringe da sempre le aziende a rivolgersi a migranti e a personale non regolarizzato in alcun modo. Rientrano in questa misura anche colf e badanti, non sempre in regola con i contratti nazionali. Nel caso di migranti non ancora regolarizzati è previsto il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo, della durata del nuovo contratto lavorativo a tempo determinato.
Il Bonus per le partite IVA è confermato anche per il mese di maggio, inoltre passa dai 600 euro dei mesi passati a un massimo di 1.000 euro. Una vera boccata d’aria per tutti quei lavoratori autonomi che non hanno ottenuto introiti durante il periodo di lock down. Il bonus potrebbe essere esteso anche a colf e badanti, fino a un massimo di 500 euro.
Ulteriori sostegni al reddito
Per coloro che non hanno un lavoro, o lo hanno perso da un tempo relativamente breve, sono in arrivo anche interessanti misure di sostegno al reddito.
Per chi percepisce la NAspi e sta giungendo al termine del periodo di pagamento dell’assegno mensile si garantisce un prolungamento della misura di 2 mesi.
Il Decreto prevede anche lo stop ai licenziamenti per altri tre mesi, la misura era già stata attivata a marzo 2020.
Si prevede anche un prolungamento dei congedi concessi a coloro che godono della Legge 104, per aiutare tutte le famiglie che si trovano a dover gestire soggetti con disabilità.
Il Reddito di Emergenza
All’interno del Decreto Rilancio troviamo anche l’attivazione del Reddito di Emergenza. Si tratta di una misura dedicata a tutte le famiglie con un ISEE inferiore ai 15.000 euro annui e che non percepiscono alcuna misura di sostegno al reddito, come ad esempio il Reddito di Cittadinanza. Si può ottenere un assegno mensile, per un massimo di 2 mensilità consecutive, che va da un minimo di 400 euro fino a un massimo di 800 euro.
Aiuti alle famiglie
Molte famiglie in questi mesi hanno mostrato varie fragilità: dall’impossibilità di percepire un reddito, fino alla gestione dei figli, considerando soprattutto che le scuole sono ancora chiuse. Il Decreto Rilancio prevede un bonus fino a 1.200 euro per le famiglie con figli di età inferiore ai 12 anni, da utilizzare per servizi di baby sitting o per il pagamento di centri estivi o soluzioni assimilabili.
Inoltre il congedo parentale, con stipendio decurtato del 50%, si potrà richiedere fino al 31 luglio. Questa misura è valida per i genitori con figli di età inferiore ai 12 anni e per una durata massima di 30 giorni. Si può godere del congedo parentale nel modo che si preferisce, quindi in maniera continuativa o anche solo saltuaria e frammentata nel corso delle settimane.
Il Decreto afferma anche che i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni hanno diritto a richiedere la modalità di lavoro agile. Questo ovviamente solo nei casi in cui tale attività sia possibile e solo fino al termine dell’emergenza Covid. Si tratta di consentire ai genitori con figli di accudirli anche durante l’orario lavorativo, operando da casa.
Il Decreto Rilancio e gli aiuti alle Imprese
Il Decreto prevede anche precise misure dedicate alle imprese; una delle più interessanti riguarda il completo stop dell’IRAP, l’imposta dovuta alle Regioni. La rata dovuta entro il 16 giugno per quanto riguarda l’imposta regionale sulle attività produttive è completamente cancellata.
Tra le misure in atto spicca anche uno sconto sui consumi di energia elettrica per l’intero periodo di lock down, quindi da marzo a fine maggio 2020. Resta ancora da definire l’entità di tale sconto.
Come già previsto dal Decreto Cura Italia, i canoni di affitto per i mesi di lock down saranno restituiti alle imprese sotto forma di credito d’imposta. La misura può raggiungere un massimo del 60% dell’intero canone d’affitto, ma solo per le imprese che possano dimostrare un calo nel fatturato pari ad almeno il 50%, rispetto ai mesi omologhi del 2019. Le imprese con fatturato superiore ai 5 milioni di euro non possono godere di questa misura, a meno che non operino nel settore turistico.
Una buona quantità di scadenze fiscali previste per il 16 giugno 2020 sono rimandate al 16 settembre; possiamo ricordare ad esempio il pagamento dell’IVA, i contributi INAIL e previdenziali, le ritenute d’acconto, le quote dovute per accertamenti e sanzioni.
Per quanto riguarda le spese sostenute da un’impresa per adeguare gli ambienti lavorativi alle nuove norme INAIL che riguardano la sicurezza, le si potrà detrarre fino al 60%.
Lo Stato potrà anche concedere alle aziende un contributo per il pagamento degli stipendi ai lavoratori. Questo purché i dipendenti continuino a lavorare e fino a un massimo dell’80% della cifra pagata per ognuno.
Turismo e mobilità
Con l’avvicinarsi dell’estate si fa sempre più pressante la preoccupazione per le imprese coinvolte nel settore turistico. Già oggi molte di queste imprese sono in crisi, considerando soprattutto le aziende turistiche che operano in montagna. Stiamo però parlando di un settore molto ampio, che non riguarda esclusivamente la stagione estiva. Le città d’arte, le località sciistiche, le zone termali e varie altre realtà si trovano già ad aver rinunciato a buona parte della propria clientela, oggi e probabilmente anche nel prossimo futuro.
Per questo motivo il Decreto Rilancio prevede uno stanziamento di oltre 50 milioni di euro per il settore turistico. Partendo con un bonus di 1.000 euro per i lavoratori stagionali. Il Decreto ha istituito anche un Fondo Vacanze, volto a favorire i soggiorni all’interno del territorio italiano. Per le famiglie con un ISEE inferiore ai 40.000 euro è previsto un credito fiscale per le vacanze in Italia, pari a 500 euro una tantum.
Per quanto riguarda la mobilità, altro serio problema di questo periodo, si sono attivate misure volte a favorire gli spostamenti con mezzi propri non inquinanti. A tale scopo è favorito l’acquisto di biciclette e di monopattini elettrici, con un bonus che può raggiungere i 500 euro complessivi. Inoltre lo Stato ha previsto anche un rimborso degli abbonamenti dei mezzi pubblici, per tutti i mesi per i quali non si è potuto circolare liberamente nelle città.
Bonus Ristrutturazioni
Dopo vari annunci e disdette il Decreto Rilancio conferma il Bonus sulle ristrutturazioni fino al 110% della spesa sostenuta dal singolo contribuente.
Confermata anche la possibilità di trasformare il credito d’imposta in uno sconto diretto in fattura. In pratica sarà possibile cedere il credito a una banca o ad un’impresa coinvolta nella ristrutturazione.
Possono aderire al bonus solo: i lavori di efficientamento energetico, quelli volti ad adeguare l’abitazione ai regolamenti antisismici, l’installazione di colonnine di ricarica e di impianti fotovoltaici.
Per conoscere tutti i lavori che potranno godere del bonus, i tetti di spesa e le varie specifiche è necessario attendere la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale, ma anche la predisposizione dei regolamenti attuativi.