Prestito personale: cos’è e come richiederlo

Il prestito personale è un finanziamento concesso dalle banche a qualsiasi residente in Italia che abbia più di 18 anni e meno di 75 anni (a volte questo limite viene elevato fino a 80 o 85). Per sua natura il prestito personale non è “finalizzato”, quindi il richiedente non deve motivare l’utilizzo che farà in futuro dei fondi ottenuti tramite il finanziamento.

La legge prevede alcune caratteristiche fondamentali del prestito personale. Le offerte disponibili presso le varie banche e finanziarie tengono conto di queste caratteristiche, aggiungendo poi caratteristiche peculiari, diverse a seconda dell’istituto di credito cui ci si rivolge.

Come richiedere un prestito personale

Per richiedere un prestito personale è sufficiente recarsi presso un qualsiasi istituto di credito; alcuni istituto consentono di richiedere il prestito anche direttamente online, dal sito della singola banca o finanziaria.

Come abbiamo detto, le condizioni del prestito personale dipendono dalla singola specifica proposta. Sono soggette anche a offerte promozionali temporanee, o possono anche riguardare il cosiddetto credito al consumo.

Le caratteristiche di un prestito personale riguardano essenzialmente il numero di rate con cui restituire il capitale richiesto, oltre agli interessi applicati dalla banca. Solitamente per un prestito personale si prevede un massimo di 120 rate mensili, quindi la restituzione di quanto richiesto dovrà avvenire in un tempo inferiore ai 10 anni.

Il credito richiesto sarà suddiviso per le rate previste, aggiungendo ad ognuna di esse gli interessi previsti. Tali interessi sono nella maggior parte dei casi fissi per tutto il periodo di restituzione delle rate. In alcuni casi la banca può indicare alcune motivazioni per le quali, nel corso degli anni, potrà effettuare variazioni sul TAN, Tasso Annuo Nominale.

Come ottenere un prestito personale

Per poter ottenere un prestito personale non finalizzato è necessario soddisfare specifici requisiti, che riguardano espressamente la solvibilità del singolo cliente.

In pratica questo tipo di prestito, come anche molti altri, viene erogato a coloro che sono in grado di dimostrare la possibilità di pagare ogni singola rata. Solitamente poter dimostrare di avere un’entrata mensile, come ad esempio tramite uno stipendio o una pensione, è ritenuta una garanzia più che sufficiente. Ovviamente sarà importante non aver attivato altri tipi di prestito nei mesi precedenti, per i quali si stanno ancora pagando le rate.

Inoltre è necessario che le entrate mensili ottenute siano di gran lunga superiori alla rata da saldare, in caso contrario sarà improbabile che il debitore possa pagare ogni mese quanto dovuto.

In molti casi le banche possono anche richiedere al debitore di stipulare un’assicurazione sul prestito, in modo che sia la compagnia assicurativa a saldare le rate in caso di morte del cliente, o anche di perdita del posto di lavoro. Il costo di questa assicurazione andrà a gravare ulteriormente su ogni singola rata.

Prestito con garante

Nel caso in cui sia impossibile dimostrare un’entrata sufficiente a saldare ogni singola rata del prestito, la Banca può richiedere che il creditore presenti un garante. Si tratta di un soggetto terzo che si impegna a saldare le rate nel caso in cui il creditore risulti impossibilitato a farlo. Tale soggetto dovrà firmare il contratto di prestito, sottoscrivendone tutte le condizioni.
Questo tipo di evento non è infrequente anche nel caso di soggetti che hanno un contratto di lavoro a tempo determinato, oppure che lavorano nella medesima sede da un breve periodo di tempo, o ancora per coloro che mensilmente ottengono entrate non dissimili dalla rata del prestito.

Il prestito personale senza busta paga

Anche chi non riceve mensilmente uno stipendio o una pensione può ottenere un finanziamento; in questi casi di parla di prestito senza busta paga. Nel caso dei lavoratori autonomi, la finanziaria richiederà loro di presentare il Modello Unico per la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente a quello in corso. Tramite questo documento è infatti possibile comprendere quali siano le effettive entrate del futuro debitore e valutare se sia possibile elargirgli il finanziamento o meno.

Proprio come avviene per un lavoratore dipendente, la banca considererà anche l’ammontare della singola rata, paragonandolo all’entrata media mensile del lavoratore autonomo.

Per chi non possiede entrate né da lavoro dipendente, né da lavoro autonomo, le possibilità di ottenere un prestito personale sono minime. A meno di non trovare un garante, o di poter presentare altri tipi di entrata, come ad esempio l’affitto per un immobile o la percezione di interessi per degli investimenti finanziari.

Chi non ha un lavoro o non possiede alcuna entrata dimostrabile può provare a richiedere un prestito cambializzato. Si tratta di un finanziamento che ha regole diverse rispetto al prestito personale. Nel caso in cui si necessiti di fondi per attivare un’impresa o proseguire con gli studi conviene invece richiedere un prestito d’onore.

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Trovare il miglior prestito personale

Ogni singolo istituto di credito propone ai propri clienti diverse condizioni per i finanziamenti. Per questo motivo non è così semplice trovare il miglior prestito personale disponibile in Italia.

Il criterio di scelta spesso si basa sull’ammontare del TAN, quindi degli interessi annui da saldare alla banca. Il cliente accorto si dovrebbe invece basare sul TAEG, Tasso Annuo Effettivo Globale; si tratta di una misura più precisa degli effettivi interessi, che comprende anche le varie spese accessorie dovute alla banca dal creditore.

Minore è il TAEG e minore sarà la cifra che dovremo restituire alla banca, quindi minore sarà ance il costo effettivo del prestito.

Le proposte sono varie, cambiano nel corso dei mesi, rendono più o meno interessante l’offerta di una o dell’altra finanziaria. A cambiare sono anche i tassi di interesse, che sono soggetti alle variazioni globali del costo del denaro. Per questo motivo può capitare che in alcuni periodi storici il TAEG sui prestiti personali sia particolarmente basso.

Si tratta di valutazioni che vanno quindi fatte caso per caso, considerando tutte le offerte disponibili sul mercato dei prestiti. Conviene anche ricordare che, nonostante il prestito personale sia un finanziamento non finalizzato, in alcuni casi si possono ottenere interessanti sconti sugli interessi indicando le motivazioni per cui si richiedono i fondi, ad esempio indicando l’acquisto di un particolare bene o la necessità di un finanziamento per la ristrutturazione di un immobile o ancora per l’acquisto dell’automobile.

Offerte particolari di prestito

Ci sono però istituti di credito che hanno aggiunto alla loro offerta di prestito personale anche servizi di altro genere.
Ad esempio il prestito personale ING prevede che il cliente che salda le rate direttamente dal conto della medesima banca possa ottenere uno sconto dello 0,5% sul tasso di interesse; con il prestito personale Compass invece è possibile saltare una rata ogni anno, prolungando il periodo di restituzione del finanziamento ma senza aumentare in alcun modo le spese globali.

Il prestito personale Unicredit è invece flessibile, la banca permette anche di cambiare l’ammontare della rata o di richiedere ulteriore liquidità dopo aver saldato le prime 24 rate del finanziamento.

Richiedere un prestito personale online

Oggi molti istituti di credito consentono alla clientela di chiedere un prestito direttamente online, approfittando dei molti siti presenti in rete.

In molti casi possono effettuare questa richiesta esclusivamente i clienti della singola banca, ad esempio chi è già correntista. In questo modo l’istituto di credito possiede già tutti i documenti necessari a comprovare le credenziali del soggetto che sta richiedendo un finanziamento.
Altre banche invece consentono a chiunque di richiedere un prestito online, compilando alcuni moduli e inviando una copia digitale dei documenti di identità, oltre alle attestazioni che riguardano la percezione di uno stipendio o di entrate di una certa consistenza.

Cosa accade se non pago una rata

Fino ad ora abbiamo visto quali sono le condizioni necessarie per ottenere un prestito o i metodi per chiedere il preventivo di un prestito personale. Veniamo ad un’altra questione importante: cosa succede se non si salda una rata.

Quando si richiede un prestito è necessario firmare un contratto, mediante il quale si sottoscrivono delle precise clausole, che riguardano anche l’eventualità dell’insolvenza.

Nel caso migliore quindi, quando ci si trova a saldare una rata con un certo ritardo, si dovranno pagare delle specifiche sanzioni, stabilite dalla banca e presenti nel contratto del finanziamento.

Quando invece il cliente non paga una o più rate per un certo periodo di tempo la banca ha la possibilità di indicarne i dati alle cosiddette Centrali Rischi o CRIF; si tratta di data base che contengono i nominativi dei cattivi pagatori, presso le quali banche e finanziarie possono svolgere controlli per quanto riguarda i clienti. Entrare in un elenco dei cattivi pagatori può causare danni, in quanto potrebbe capitare di vedersi negato l’utilizzo di una carta di credito, o l’erogazione di un finanziamento.

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