Decreto Cura Italia: cosa prevede
Il Decreto Cura Italia è una legge dello Stato Italiano varata in occasione della crisi correlata alla pandemia da Covid-19. Si tratta di un decreto corposo, che per altro ha già visto alcune modifiche e integrazioni nel corso del tempo.
Ad oggi è in vigore la versione del decreto in vigore dal giorno 17 marzo 2020. Nel corso delle settimane però sono state discusse alcune misure, che ad oggi necessitano di effettivi decreti attuativi, in discussione alla Camera. Per il giorno lunedì 20 aprile 2020 è in previsione una ulteriore modifica del decreto.
Interventi per i lavoratori in ambito sanitario
Il primo punto del decreto cura Italia è completamente dedicato alla remunerazione straordinaria per il personale sanitario di tutte le Regioni italiane. Nello specifico è stato stanziato un fondo, pari a oltre 200 milioni di euro, atto al pagamento degli straordinari per medici, infermieri e personale sanitario.
Dall’inizio dell’epidemia infatti in molti ospedali il personale ha dovuto sobbarcarsi il lavoro aggiuntivo, fermandosi sul posto di lavoro più a lungo. Ora queste ore in sovrappiù saranno remunerate come dovuto; inoltre è prevista una modifica temporanea ai contratti di lavoro, che permette di effettuare più ore di straordinario rispetto a quanto previsto.
Si invitano anche le strutture sanitarie a trattenere i soggetti giunti al termine della loro vita lavorativa, che sono pronti ad andare in pensione.
Sempre in ambito sanitario, il decreto stanzia i fondi necessari al Ministero della Salute per l’assunzione di nuovo personale, con contratto a tempo determinato, per un periodo non superiore ai 3 anni. Il decreto permette a tutte le Regioni di aumentare la spesa sanitaria, oltre il tetto stabilito dalle legislazioni del passato. Invita altresì le Regioni a dotarsi di nuovo materiale sanitario, di aumentare la capienza dei reparti di Terapia Intensiva e ad acquistare servizi, prestazioni e personale dai servizi privati di sanità. Sono autorizzate anche spese per la predisposizione di nuove aree sanitarie e di edifici adibiti alla cura di pazienti Covid-19 positivi.
Lo Stato fornisce anche appositi finanziamenti volti ad implementare la produzione e la fornitura di materiale sanitario di vario genere, direttamente sul territorio nazionale. Inoltre, ove necessario, si dà il permesso ai governi locali di requisire locali da utilizzare per l’emergenza in atto.
Decreto Cura Italia e lavoro
In queste settimane sono numerose le aziende che non hanno potuto produrre utili. Alcune sono state chiuse per decreto sin dai primi giorni di emergenza, perché correlate alla possibile diffusione della pandemia, come è avvenuto per bar, ristoranti, palestre. Altre aziende invece operano in misura ridotta, visto che non sono possibili spostamenti.
Per tutte le imprese è oggi possibile richiedere l’attivazione della cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti, per una durata massima di 9 settimane, nel periodo che va dal 23 febbraio 2020. Tale misura è garantita anche per tutte quelle aziende che, al 23 febbraio, avevano già alcuni o tutti i dipendenti in cassa integrazione.
Visto che dal giorno 5 marzo 2020 le scuole di ogni ordine e grado sono state chiuse in tutta Italia, i genitori con figli fino ai 12 anni hanno diritto a un periodo di congedo retribuito. Si tratta di un periodo di 15 giorni lavorativi, considerati per l’intera famiglia. Non è necessario che i giorni siano goduti in modo continuativo, si può anche utilizzare il congedo in modo saltuario. Si tratta di un congedo ulteriore rispetto a quello previsto dalla legge ordinaria; usufruendo di questo congedo straordinario si potrà mantenere il 50% della remunerazione convenzionale.
La richiesta di usufruire di tale congedo può essere effettuata alternativamente dai due genitori; entrambi devono però risultare lavoratori attivi, non disoccupati.Nel caso di figli disabili non vi è un limite di età per la fruizione del congedo parentale.
Nel corso dei due mesi successivi alla pubblicazione del decreto vige il divieto di licenziamento dei dipendenti pubblici e privati. Inoltre tutti i lavoratori che nel mese di marzo 2020 sono stati costretti a presentarsi al lavoro otterranno un bonus fino a un massimo di 100 euro in busta paga, esentasse. Il bonus è commisurato ai giorni di marzo durante i quali il singolo lavoratore si è effettivamente presentato sul posto di lavoro.
Sospensione di alcuni pagamenti
In questo periodo di particolare emergenza sono anche sospesi alcuni pagamenti. In particolare tutti gli adempimenti fiscali previsti per il 16 marzo 2020 sono stati spostati al 20 marzo o al 31 maggio. Al termine del periodo di sospensione il contribuente può saldare quanto dovuto all’erario in un’unica soluzione, oppure può suddividere la somma in 5 rate di pari importo, da saldare mensilmente. Questo senza applicare alcun tipo di interesse o di sanzione.
Il pagamento dell’IRPEF a seguito dalla presentazione del modello 730 precompilato è spostato al 31 marzo 2020.
Sono stati sospesi fino al 31 maggio tutti gli atti che riguardano cartelle esattoriali già ricevute, avvisi di accertamento da parte delle forze dell’ordine, avvisi di addebito. Il contribuente in possesso di questi atti potrà pagarli entro il mese successivo al periodo di sospensione; di fatto quindi il pagamento è spostato al 30 giugno 2020.
Chi lo desidera può richiedere una sospensione del pagamento del mutuo sulla prima casa. Di fatto si tratta di sospendere il pagamento della sola cifra che riguarda il capitale da restituire alla Banca, mentre si continueranno a pagare gli interessi.
Nella sola zona rossa è sospeso il pagamento delle bollette per la fornitura di Acqua, gas e luce. Nel resto d’Italia tale sospensione non è stata realizzata, anche se richiesta da più parti. Alcune società di fornitura hanno proposto ai clienti un abbassamento dei costi, ma si tratta di misure promozionali, per le quali è necessario contattare la società presso cui ci si rifornisce.
Decreto Cura Italia e Misure per le Imprese
Alcune imprese sono state fortemente penalizzate da questo periodo di emergenza. Il decreto prevede importanti misure volte a favorire la ripresa dell’industria, ma anche ad aiutare tutti quegli imprenditori che in queste settimane non hanno avuto alcun introito.
Per quanto riguarda i liberi professionisti, gli artigiani e i lavoratori autonomi detentori di Partita IVA vi è la possibilità di richiedere un assegno, pari a 600 euro netti esentasse. Si tratta di un singolo assegno, una tantum, che sarà assegnato solo agli autonomi in grado di dimostrare una diminuzione importante del loro flusso di cassa. Lo possono richiedere solo coloro che sono iscritti alla gestione INPS; per quanto riguarda gli altri lavoratori possono richiedere il sostegno di 600 euro al fondo per il reddito di ultima istanza, di nuova istituzione. Nella zona rossa i bonus per gli autonomi è di 1.100 euro, riconosciuto per 3 mesi consecutivi.
Tutti i lavoratori autonomi che pagano un canone di locazione per la loro attività imprenditoriale possono ottenere un credito di imposta pari al 60% dell’ammontare dell’affitto.
Di particolare importanza è poi l’istituzione di un Fondo di garanzia per le imprese, che potranno richiedere prestiti completamente garantiti dallo Stato. Sono previste misure di garanzia sui prestiti che dureranno per 9 mesi, a partire da aprile 2020, per consentire la ripresa dell’attività imprenditoriale non appena possibile.
Ulteriori misure per le famiglie
Il Decreto prevede anche un aiuto economico per le famiglie che utilizzano servizi di baby sitting; lo Stato ha aumentato i fondi per la fornitura di derrate alimentari agli indigenti. Inoltre è favorito il ricorso alla didattica a distanza, grazie a un’iniezione di nuovi fondi. Sono volti all’acquisto di dispositivi per le famiglie indigenti, ma anche alla formazione del personale docente e all’acquisto di servizi presso piattaforme dedicate.
Lo Stato ha previsto anche lo stanziamento di fondi per l’istituzione di nuove case rifugio, per le donne che fuggono dalla violenza domestica. Purtroppo infatti in questo periodo di isolamento in molte famiglie si sono verificati casi di violenza, perpetrata quasi sempre sulle donne e sui minori.
Correzioni successive
Il decreto Cura Italia è di tale portata da necessitare di una serie di aggiustamenti in itinere. Come abbiamo detto anche all’inizio, alcuni dei commi del decreto prevedono anche la pubblicazione di ulteriori decreti attuativi. Ad oggi alcune delle misure sono quindi già attive e molti italiani ne hanno potuto giovare; altre misure invece sono ancora in divenire.
Si deve inoltre considerare anche il fatto che già per il 20 aprile è previsto un nuovo decreto. Inoltre ad oggi il lock down è stabilito solo fino al 3 maggio 2020; solo nelle prossime settimane potremo avere informazioni sugli eventi successivi a tale data. I passi ancora da svolgere dipendono infatti anche dall’andamento del numero dei contagiati dal virus Covid-19.