Partita IVA: le novità del 2023

Quando si decide di intraprendere una nuova professione e si sceglie di lavorare come autonomo è necessario aprire una partita IVA, un adempimento obbligatorio definito dalla legge. In questo articolo ti spiegheremo come fare e quali sono le novità introdotte nel 2023.

Come aprirla

Prima di spiegarvi nel dettaglio come aprire partita IVA 2023 è necessario fare una distinzione, difatti questo adempimento è necessario sia nel caso di creazione di una nuova ditta individuale che come professionista.

Nel caso in cui si intende aprire una ditta individuale si avrà un contributo fisso annuale a fini previdenziali e si verrà iscritti nella gestione INPS artigiani e commercianti, mentre per i lavoratori autonomi si provvederà all’iscrizione presso la gestione separata dell’INPS.

Quando avrai deciso se operare come ditta individuale o come professionista, potrai procedere con la richiesta.

È opportuno sottolineare che si tratta di un adempimento completamente gratuito e consiste nel presentare un modulo presso il competente ufficio dell’Agenzia delle Entrate o tramite il sito ufficiale dell’ente.

Nel modello dell’Agenzia delle Entrate è necessario specificare il codice ATECO della propria attività e il regime fiscale da adottare per la propria attività economica.

In aggiunta, bisognerà presentare un documento di riconoscimento valido e procedere all’iscrizione presso l’albo di competenza se si svolge una professione come l’avvocato, l’ingegnere, il medico, ecc.

Come individuare il codice ATECO e il regime fiscale

In fase di compilazione della richiesta è fondamentale individuare il proprio codice ATECO, che determina il campo di operatività del professionista o della ditta individuale, ma è anche fondamentale ai fini fiscali e previdenziali.

Il codice ATECO si può ritrovare sul sito dell’ISTAT, dovrai soltanto indicare la tua professione o il settore in cui opererà la tua ditta individuale.

Per quanto riguarda invece il regime fiscale ci sono due possibilità: regime ordinario o regime forfettario.

Il regime forfettario è sicuramente quello più conveniente perché offre diverse agevolazioni e un minore carico fiscale, mentre l’ordinario è utilizzato da chi supera un limite tra compensi e ricavi e prevede sicuramente dei versamenti più elevati.

Se decidi aprire una partita IVA nel 2023, devi sapere che è stato innalzato a 85.000 € il limite tra compensi e ricavi, offrendo così la possibilità a molti professionisti di accedere al regime fiscale forfettario.

Dopo aver specificato queste informazioni nel modulo dell’Agenzia delle Entrate, dovrai iscriverti alla gestione separata dell’INPS e potrai finalmente iniziare il tuo lavoro.

Nel caso in cui hai deciso di aprire una ditta individuale dovrai invece procedere con altri adempimenti burocratici come l’iscrizione al Registro delle Imprese e la compilazione e deposito della SCIA presso il Comune dove avrà sede la nuova attività.

Per quanto riguarda i costi, come abbiamo sottolineato in precedenza, si tratta di un’iscrizione gratuita, ma bisogna considerare anche quelli necessari per il mantenimento di tale posizione fiscale e previdenziale, come il versamento dei contributi INPS e l’imposta sostitutiva applicata sui ricavi ottenuti dal professionista e della ditta individuale.

Inoltre. bisogna considerare che il lavoratore autonomo deve provvedere all’invio di fatture elettroniche, che può determinare altre spese mensili.

In conclusione, aprire una partita IVA è molto conveniente, soprattutto perché si è innalzato il limite dei ricavi per accedere al regime forfettario. Tutto quello che dobbiamo fare sarà soltanto presentare il modello all’Agenzia delle Entrate ed eseguire tutti gli adempimenti previsti dalla legge.

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