Prosegue la lotta all’elusione internazionale

Prosegue l’impegno da parte degli Stati aderenti al G20 al fine di portare avanti il pacchetto Beps (base erosion and profit shifting) al fine di portare avanti la lotta all’elusione internazionale da parte delle società multinazionali. Infatti gli Stati nazionali sono impegnati da tempo nella lotta all’elusione internazionale effettuata perlopiù  società transnazionali e che sottrae agli stati produttori di ricchezza una cifra che va tra i 100 e i 240 miliardi di euro.

Inoltre occorre anche ricordare che, vista la crisi attuale e i debiti enormi dei vari Stati europei e americani, non è più possibile che società che fatturano miliardi di dollari abbiano la possibilità di versare imposte tutto sommato insignificanti grazie ad un ottima pianificazione fiscale internazionale. Il pacchetto commissionato dal G20 e successivamente messo in atto dall’Ocse non è ancora vincolante, ma dovrà essere recepito da parte dei vari legislatori di ogni nazione. Tuttavia occorre registrare che vi è una notevole apertura da parte degli Stati nei confronti del cambiamento delle varie leggi nazionali e transnazionali in modo tale da avere maggiore apertura e collaborazione finanziaria (apertura da parte dei paradisi fiscali, attuazione di pratiche come la voluntary disclosure, ecc.).

La maggior parte degli Stati ha pertanto attuato diverse azioni al fine di promuovere una maggiore trasparenza. Ad esempio il patent box e la cooperative compliance, disciplina della stabile organizzazione, oltre che le novità legislative in tema di abuso di diritto. Diverse misure avranno invece presto attuazione; parliamo in particolare dell’entrata in vigore dal 1° gennaio 2016 del country by country reporting e cioè l’obbligo per le multinazionali con fatturato superiore a 750 mila euro di comunicare dati importanti quali fatturato, numero di dipendenti, utile, ecc.

Tali dati verranno scambiati tra i vari paesi per permettere il contrasto dello spostamento dei profitti verso paesi a fiscalità privilegiata tramite un transfer pricing con valori molto superiori a quelli di mercato.

Autore: www.fiscosemplice.com

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