Blocco di pagamenti e sfratti fino al 30 giugno 2021
La pandemia da COVID-19 ha provocato parecchi problemi economici, sia in termini di mancati pagamenti per i creditori che di perdita del lavoro. La decisione è stata quella di creare e introdurre una serie di misure in materia di riscossione, compresi tutti i provvedimenti normativi emanati nel periodo di emergenza sanitaria.
Ora vediamo, più nello specifico, le differenze per le misure prorogate in merito al blocco dei pagamenti e degli sfratti.
Blocco di pagamenti
In generale, con la proroga dello stato di emergenza a causa della pandemia, il Consiglio dei Ministri ha approvato di recente un nuovo Decreto Legge. Si tratta del decreto del 30 gennaio 2021, n. 7, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 24 in data 30 gennaio 2021. Questa decisione è stata definita mini proroga, proprio perché prevede, tra le varie disposizioni, la sospensione di cartelle e pignoramenti fino al 28 febbraio 2021. La soluzione è temporanea e verrà poi discussa nuovamente dal Governo appena eletto.
Si estende così a fine Febbraio 2021 la fine del blocco del versamento di tutte le entrate tributarie e non tributarie, derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’Agente della riscossione. Nello specifico, la sospensione è a partire dai pagamenti in scadenza dall’8 marzo 2020. Per i soggetti con residenza, sede legale o la sede operativa nei comuni della cosiddetta “zona rossa”, la sospensione decorre invece dal 21 febbraio 2020.
I pagamenti dovranno però essere effettuati entro il mese successivo alla scadenza del periodo di sospensione e, allo stato attuale, entro il 31 marzo 2021. Per ora, rimangono quindi sospese fino al 28 febbraio 2021 le attività di notifica di nuove cartelle, di altri atti di riscossione nonché degli obblighi derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati, prima della data di entrata in vigore del decreto Rilancio e fino al 31 dicembre 2020 e, inoltre, dall’entrata in vigore del D.L. 3/2021 e fino al 28 febbraio, su stipendi, salari, altre indennità relative al rapporto di lavoro o impiego, nonché a titolo di pensioni e trattamenti assimilati.
Blocco degli sfratti
Per quanto riguarda il blocco degli sfratti, il Decreto Milleproroghe ha prolungato il Blocco sfratti sino al prossimo 30 giugno 2021 rispetto alla scadenza precedente del 31 dicembre 2020. Lo scopo generale del Decreto è quello provare a ridurre gli effetti delle ricadute socio-economiche dell’emergenza di COVID-19. Tutto questo impone uno stop ai provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo, sia pure con qualche eccezione rispetto alla normativa precedente. Il blocco sull’intero territorio nazionale non si estende però ai beni collegati all’abitazione principale, come garage o box auto.
Nello specifico, fino al 30 giugno prossimo è bloccata l’esecuzione dei provvedimenti di sfratto dovuti a un mancato pagamento del canone entro le scadenze previste. Oltre a questo, sono sospesi anche i provvedimenti di rilascio a seguito dell’adozione del decreto di trasferimento di immobili pignorati, abitati dal debitore e dai suoi familiari. Di conseguenza, sono però esclusi dal blocco gli sfratti al termine della locazione, i provvedimenti di restituzione di immobili occupati senza alcun titolo oltre all’ingiunzione di rilasciare l’immobile trasferito all’aggiudicatario, se non adibito ad uso abitativo per il debitore e i suoi familiari.
Importante è anche la Legge di bilancio 2021, che ha rifinanziato per l’anno corrente il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, legati ad esempio alla perdita del lavoro o alla cassa integrazione, in misura pari a 50 milioni di euro.